Meningite, la battaglia non è vinta


Dopo un infarto cardiaco la vaccinazione antinfluenzale riduce il rischio di morte per tutte le cause e il rischio di infarto miocardico o trombosi da stent

L’apparato sanitario della Toscana si è attivato con una tempesta di vaccinazioni, ma la lotta al meningococco C non è ancora vinta. Anzi, la recente indagine epidemiologica diffusa dall’Istituto Superiore della Sanità ha quantificato statisticamente l’entità del pericolo. Quattro cittadini su cento, nell’area Firenze-Empoli (un milione di abitanti) sono portatori sani del meningococco C; molti di meno comunque sono coloro nei quali è rilevata la St11, cioè la versione più aggressiva del batterio, responsabile dei 47 casi gravi registrati in Toscana dall’anno scorso. Un numero così alto, unito alla sostanziale semplicità della trasmissione della malattia, costituisce un pericolo notevole per un territorio  ad alta densità demografica. L’agente patogeno dell’infezione risiede tra bocca e naso del portatore sano e, ridendo, starnutendo, tossendo, può diffondersi. Permane quindi l’invito delle autorità per la vaccinazione; essa è stata resa gratuita ai nuovi nati fino al 13° mese di vita, ai giovani tra 11 e 20 anni, alle categorie a rischio; per tutti gli altri cittadini, previo contatto con le strutture sanitarie territoriali, la vaccinazione può essere ancora gratis o a parziale concorso di spesa stante l’ampia disponibilità del farmaco.