Abbas Kiarostami è morto a Parigi
Nel 1997 vinse la Palma d’Oro con “Il sapore della Ciliegia”
A 76 anni, affetto da un tumore, si è spento il 4 luglio a Parigi, un artista di fama mondiale, Abbas Kiarostami. Iraniano, poeta e designer, scultore, pittore ed infine regista e sceneggiatore che nel 1997 ottenne a Cannes la Palma d’Oro con “il Sapore della Ciliegia”; come altri suoi lavori un film caratterizzato dal grande sforzo di lettura dell’intimo dei suoi personaggi e dalla visione di pace e cultura emanata dalla sua terra, nonostante abbia a lungo convissuto con l’integralismo sciita. Simili ad haiku giapponesi i suoi scritti sono esiziali e penetranti e definiscono la sua scelta di vita. “Dalla feroce sorte/il rifugio è poesia,/dalla crudele amata/il rifugio è poesia,/dalla palese tirannia/il rifugio è poesia” od anche “Non sono tornati/fiumi che scorrevano/verso il mare,/soldati che andavano/in guerra,/amici che partivano/verso terre lontane” ed infine “Oggi/è il frutto di ieri/domani/la conseguenza di oggi,/il frutto della vita/è la morte/e la morte/è fertile” (da Il Vento e la Foglia, 2014). Kiarostami lascia un’infinita serie di documentari didattici realizzati per la gioventù iraniana prima di espatriare definitivamente in parallelo all’ascesa di Ahmadinejad. Dedicare un po’ di tempo alle opere di Kiarostami equivale a darsi tempo per comprendere la ricchezza di temi e sentimenti espressa dalla cultura iraniana, erroneamente definita una cultura dell’odio.