Perugia capitale della musica fino al 17 luglio
Umbria Jazz accende a Perugia i riflettori questa sera, con il concerto di Massimo Ranieri all’arena Santa Giuliana e li chiuderà domenica 17 luglio. Anche quest’anno il cartellone offre musica di qualità – al chiuso a all’aperto, a pagamento e gratuita – con l’obiettivo di andare incontro a tutti i gusti. Il festival ruota attorno alla formula che riesce a sommare la grande musica e le suggestioni dell’acropoli perugina con un concentrato di storia, arte, tradizioni.
I concerti dei “big” all’Arena.
Lo scenario dei grandi eventi è l’Arena dove si potranno ascoltare Mika, Buddy Guy, Diana Krall, Stefano Bollani, Chick Corea, Pat Metheny & Ron Carter, la reunion di Steps Ahead, l’inedita partnership John Scofield-Brad Mehldau – Mark Guiliana, Marcus Miller, il quartetto di Branford Marsalis con Kurt Elling, Melody Gardot, George Clinton.
I concerti a teatro.
I concerti nei due teatri cittadini (la rilettura di Bach di Ramin Barhami-Danilo Rea, Roberto Gatto, The Golden Circle, l’omaggio “Duke” di Fabrizio Bosso, la novità Jacob Collier, Ezio Bosso, la Cosmic Renaissance di Gianluca Petrella e molto altro) propongono musica di qualità per veri jazz fan.
I palchi all’aperto.
I palchi all’aperto (musica in piazza e gratuita) rappresentano, invece, la continuità con l’Umbria Jazz delle origini e la sua vocazione popolare. Con il funky di Fred Wesley, i ritmi cubani di Pedrito Martinez, la classica vocalità di Alan Harris e lo swing-jive di Ray Gelato e i Funk Off.
Le novità.
Ci saranno anche importanti novità o, meglio, ritorni. Alle tradizioni del festival si aggiungono due spazi simbolo di Perugia: la basilica di San Pietro, dove Paolo Fresu presenterà due sue produzioni, una delle quali inedita, e la Galleria Nazionale dell’Umbria dove si esibirà il giovanissimo prodigio Joey Alexander.
La Galleria ospita anche una mostra fotografica di Silvia Lelli e Roberto Masotti. Ed a proposito di collaborazione con le istituzioni culturali perugine, spicca la rilettura della Such Sweet Thunder di Duke Ellington a cura di Mario Raja con l’orchestra del Conservatorio in occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare.
Agnese Priorelli