Dal primo 0-0 in una finale alla Germania regina del possesso palla
La prima, storica, vittoria del Portogallo in un torneo internazionale ha fatto calare il sipario su Euro 2016. Per raccontare questo mese di match ed emozioni, ecco alcuni dei numeri che hanno maggiormente contraddistinto questa edizione a partire dall’ultimo atto.
I NUMERI DELLE FINALISTE DI EURO 2016
Francia-Portogallo, infatti, è stata l’unica finale di un Europeo a finire senza gol dopo novanta minuti: ci ha pensato l’attaccante portoghese Éder, nel secondo tempo supplementare, a sbloccarla.
Alla squadra del Ct Deschamps non è bastato avere il capocannoniere (Griezmann, 6 gol) e il primato nei tiri tentati: 121 in totale di cui 42 fuori, 43 nello specchio della porta e 36 respinti. Il record francese è condiviso, guarda caso, con il Portogallo che ha totalizzato sempre 121 tiri di cui 49 fuori, 39 nello specchio della porta e 33 respinti.
l gol segnato da Cristiano Ronaldo contro il Galles in semifinale gli ha permesso di eguagliare Platini come capocannoniere nella storia degli Europei, il capitano del Portogallo era anche diventato il primo giocatore a segnare in quattro edizioni andando in gol contro l’Ungheria.
Il portoghese Renato Sanches è diventato il giocatore più giovane ad apparire in una finale battendo proprio Cristiano Ronaldo che l’aveva giocata a 19 anni e 150 giorni nel 2004.
Ronaldo, ancora lui, ha stabilito il record di presenze agli Europei durante la fase a gironi aggiungendo altre quattro partite nella fase a eliminazione diretta.
Il successo del Portogallo in finale è stato il primo contro la Francia in 41 anni, da quando Nené e Marinho firmarono un 2-0 al Parco dei Principi.
56 infine sono gli anni passati da quando la Francia aveva perso l’ultima volta in un grande torneo disputato in casa, il 2-0 contro la Cecoslovacchia nella finale per il terzo posto del 1960.
I NUMERI DELLE ALTRE SQUADRE DI EURO 2016
L’attaccante polacco Robert Lewandowski ha segnato dopo 100 secondi nei quarti contro il Portogallo, il secondo gol più veloce nella storia degli Europei dopo quello di Dmitri Kirichenko per la Russia contro la Grecia nel 2004 (67 secondi).
Solo due terzi dei rigori concessi nella fase finale sono stati trasformati: Ronaldo, Sergio Ramos, Aleksandar Dragovic e Mesut Özil hanno tutti sbagliato tiri dal dischetto: è la percentuale più bassa dal 1972, quando venne trasformato un rigore dei due concessi.
Con i suoi 40 anni e 86 giorni, il portiere magiaro Gábor Király, l’uomo in pigiama, è diventato il giocatore più “vecchio” a giocare nella fase finale di un campionato europeo, quando l’Ungheria è uscita agli ottavi contro il Belgio.
Restando in tema di portieri sono state in tutto 27 le parate di Hannes Halldórsson: il numero uno dell’Islanda è primo con oltre cinque parate per partita. Aaron Ramsey (Galles) e Eden Hazard (Belgio) sono stati i re degli assist con quattro passaggi decisivi a testa nel torneo.
La Germania, uscita in semifinale, ha ottenuto comunque il primato per il possesso palla totale (63%) seguita dalla Spagna (61%) e dall’Inghilterra (59%).
Gli spagnoli, usciti agli ottavi con l’Italia, sono stati i più precisi nei passaggi: 2340 riusciti su 2562 tentati (91%). Stessa percentuale per la Svizzera (91%) ma con 1947 passaggi riusciti su 2154 tentati. Terza la Germania con 3639 passaggi riusciti su 4020 tentati (90%).
COMAN “RAZZO” IN CAMPO: HA RAGGIUNTO I 32,8 KM/H
La velocità di Kingsley Coman non è bastata alla Francia per portare a casa il terzo titolo continentale. L’attaccante ex Juventus, ora in forza al Bayern Monaco, è stato il giocatore che a Euro 2016 ha raggiunto la velocità massima in campo: 32,8 chilometri all’ora. Alle sue spalle il centrocampista belga Yannick Carrasco (32,3 km/h) e il difensore della Svezia, Erik Johansson (32,1 km/h).
Il giocatore che ha tentato più passaggi nel torneo, invece, è il centrocampista tedesco Toni Kroos che ha cercato i compagni 653 volte riuscendo a servirli per ben 608 con una precisione del 93%. Alle sue spalle un altro tedesco, Jerome Boateng con 438 passaggi tentati e 399 passaggi riusciti (91%). Terzo nella speciale graduatoria il francese Paul Pogba che ha totalizzato 433 passaggi tentati, di cui 389 riusciti (88%).
Il più preciso in assoluto, però, è stato il centrocampista albanese Ergys Kaçe: 18 passaggi riusciti su 18 tentativi.
SOLO DUE GOL NEI SUPPLEMENTARI: ENTRAMBI DEL PORTOGALLO
A Euro 2016 non si è segnato tantissimo: solo 108 i gol realizzati in 51 partite con una media di 2,12 reti a partita e una ogni 44 minuti di gioco. Quattro anni fa, agli Europei di Polonia e Ucraina, la media era stata di 2,45 segnature a partita.
In testa per la media di gol realizzati c’è la Francia con 1,86 a partita, seguita da Belgio (1,8), Galles (1,67), Islanda (1,6) e Ungheria (1,5).
La maggior parte delle 108 realizzazioni totali del torneo è avvenuta nel primo quarto d’ora della ripresa: tra il 46’ e il 60’ sono state messe a segno 21 reti. Seguono la fase finale del primo tempo (31’-45’, 20 gol) e l’ultimo quarto d’ora (76’-90’, 19 gol).
Solo un gol è stato invece realizzato oltre il 46’, vale a dire nel recupero del primo tempo: è il rigore trasformato da Griezmann nella semifinale che la Francia ha vinto 2-0 contro la Germania.
Soltanto due, infine, i gol che si sono visti nei tempi supplementari. Entrambi li ha realizzati il Portogallo: il primo con Quaresma, che a due minuti dalla fine dell’extra time ha deciso il match degli ottavi con la Croazia. Il secondo è il più importante di Euro 2016 ed è quello che ha realizzato con un potente destro l’attaccante portoghese Éder nella finalissima dello Stade de France.