Lo afferma il ministro dei Trasporti Delrio nell’informativa del Governo sull’incidente
ROMA – È il “blocco telefonico“, il sistema di sicurezza utilizzato nella tratta Andria-Corato, teatro della terribile tragedia nella quale sono morte 23 persone, a finire nel mirino del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio. Ieri il titolare del dicastero ha svolto una informativa urgente del Governo sull’incidente ferroviario avvenuto in Puglia e le parole pronunciate in Aula non lasciano spazio a interpretazioni: «La circolazione dei treni avviene con blocco automatico bidirezionale da Bari a Ruvo mediante l’ACEI, l’apparato centrale elettrico ad itinerari di Bitonto, e gli ACS, gli apparati centrali statici di Terlizzi e Ruvo, e con blocco telefonico da Ruvo a Barletta – ha spiegato in Aula Delrio -. La sicurezza della circolazione ferroviaria in tale tratta è regolata tramite il meccanismo del consenso telefonico: nel regime del blocco telefonico il capostazione non può inviare un treno alla stazione successiva se non ha domandato e ottenuto dal capostazione della predetta il consenso ad inviare quel determinato treno. La sezione di linea è dunque considerata normalmente bloccata, e viene liberata per la circolazione di volta in volta mediante il consenso dell’inoltro del treno; con tale procedura sulla sezione di linea può essere presente un solo treno per volta. Il sistema di segnalamento con consenso telefonico, pur essendo sicuro, è certamente un sistema tra i meno evoluti rispetto alle tecnologie disponibili per la regolazione della circolazione ferroviaria: infatti il sistema si affida interamente all’uomo, nella fattispecie all’operatività dei capistazione, come sopra descritto. Le tecnologie oggi disponibili sono molteplici – ha aggiunto Delrio -, e si adattano ai diversi regimi di esercizio in relazione alle caratteristiche della rete, alla frequenza dei convogli e alla velocità di esercizio. Nel caso di specie, sulla tratta a binario semplice in esame, il sistema di consenso telefonico è in uso da oltre sessant’anni».
«Questa tragedia colpisce tutti, ci interroga sul fatto che un diritto democratico come il trasporto pubblico non debba trasformarsi in un evento luttuoso, così come tutti gli incidenti sul lavoro; ci interroga su una mobilità sicura ed efficiente, di cui usufruiscono studenti, lavoratori, turisti, passeggeri di ogni età e di ogni parte del Paese. Come ha detto il Presidente del consiglio Matteo Renzi nel giorno del dolore e delle lacrime, e nei giorni della vicinanza alle famiglie, è una vicenda su cui occorre fare chiarezza al più presto; e su questo garantiamo tutta la nostra collaborazione, il nostro impegno a fianco dei magistrati inquirenti. Per accertare esattamente la dinamica dei fatti e le problematiche legate alla sicurezza, abbiamo nominato una commissione d’inchiesta, che ha lo scopo di accertare le cause dell’incidente e le responsabilità sul settore della sicurezza» ha concluso Delrio.