La bella giornalista televisiva ci ha lasciato con un messaggio di amore e di verità
Ho ascoltato (video.sky.it/news/cronaca/laddio_di_letizia/v294176.vid) i circa sette minuti dell’addio di Letizia Leviti.
Certa dell’esito infausto della sua malattia ha offerto il suo ultimo reportage, grata e orgogliosa per quanto fatto da SkyTg24, colma d’amore verso amici e familiari, ma anche per il prossimo.
Soprattutto per quegli ascoltatori che l’hanno seguita nella sua professione. Quelli che meritano la verità, punto fondamentale di quella parte che possiamo definire il suo testamento professionale. La verità – ci dice – non è accontentare il proprio pubblico, ma riferire con onestà. La verità è il bene supremo.
Onore a Letizia. E in effetti la conoscenza sul nostro recente passato e sul presente aiuterebbe gli italiani di buona volontà a vivere meglio; troppo spesso in questi ultimi anni conoscenze incomplete ci hanno danneggiato nelle scelte sul risparmio, nelle scelte di vita, nell’esplicare le proprie libertà.
Questo premesso, scrivo mentre dalla Francia si diffondono le cronache dell’ultimo attentato; da una chiesa stavolta. E mi chiedo, questa verità, richiesta a gran voce da chi la determina per mostrare la propria capacità di offendere fuori dal Medio Oriente, a cosa serva. Sembra una verità destinata a utilizzi populistici e a fini di propaganda, quasi a suggerire possibili emulazioni.
E’ duro raccontare una verità del genere cara Letizia.