Gli italiani temono l’Isis ma alla vacanza non rinunciano: 4% di disdette
ROMA – Il 73% degli italiani ha paura dell’Isis, come rilevato dall’ultima analisi di Swg, che vi abbiamo proposto ieri. Ma la minaccia terroristica, che pure continua a incombere sull’Europa, non sembra influenzare più di tanto la voglia di vacanza lungo lo Stivale. Il terrorismo incide sì sulla fiducia e sulla percezione di sicurezza ma non cancella la voglia di vivere la normalità. Soprattutto per quanto riguarda le ferie. Come a dire: dell’Isis ci occuperemo al rientro dalle ferie. Così ad agosto saranno ben 21 milioni gli italiani che si concederanno un periodo di vacanza, di cui 6 su 10 sotto l’ombrellone. Un numero in linea con quello registrato lo scorso anno, e che dimostra come l’effetto Isis sui consumi turistici sia per ora limitato. Solo il 4%, infatti, ha disdetto in seguito alla serie di tragici attacchi che ha colpito l’Europa a partire dalla seconda metà di luglio. E un ulteriore 19% ha solo cambiato destinazione o mezzo di trasporto. Prediligendo, probabilmente per ragioni di sicurezza, quello individuale. Il 62% userà l’automobile almeno in una fase della vacanza. «Chi voleva colpire al cuore il turismo ha fallito. Gli italiani non si sono lasciati condizionare, nonostante la comprensibile paura», commenta Massimo Vivoli, Presidente di Confesercenti. «C’è un fatto eccezionalmente positivo. Il miglior modo per sconfiggere il terrore è non farsi spaventare, nonostante spesso sia molto difficile. Per questo ritengo apprezzabile la scelta fatta da alcuni grandi media del nostro Paese di limitare l’esposizione degli attentatori e la diffusione dei video dell’odio, pur continuando a fare un’informazione puntuale su quanto sta avvenendo. Il rischio, infatti, è che un bombardamento mediatico eccessivo possa fare il gioco del terrore, facendo esplodere l’ansia degli italiani, comunque già in crescita in seguito agli attacchi di questo ultimo periodo».
Gli effetti della paura sulla vacanza
L’incidenza limitata del clima di incertezza sui consumi turistici, infatti, non vuol dire che gli italiani vadano in vacanza a cuor leggero. In questa estate 2016, infatti, si sentono in generale più preoccupati, soprattutto prima di partire. Il 50% del campione intervistato che ancora deve iniziare le ferie ammette di vivere di maggiore preoccupazione rispetto allo scorso anno. Quota che cala al 33% tra coloro che invece sono già andati in vacanza. Più della paura del terrorismo, però, a pesare di più è ancora lo strascico della crisi. Tra i fattori che hanno orientato la scelta del tipo di vacanza, infatti, troviamo in testa le disponibilità economiche, segnalato dal 47% del campione. La paura del terrorismo, invece, orienta il 7%, mentre la sicurezza “percepita” della meta, è un discrimine decisivo solo per il 14% degli intervistati. Anche perché quasi un italiano su due (il 46%) è convinto che una meta sicura al 100% non esista. Ma c’è anche un 34% convinto che le località turistiche minori siano bersagli meno probabili.