Oggi il Tar del Lazio decide sul ricorso presentato dal Codacons
È sempre caos sul canone Rai nella bolletta della luce. E ora all’orizzonte, per quanti si sono visti addebitare la cifra prevista sulla bolletta, potrebbero arrivare i rimborsi. Un’ipotesi, quest’ultima, che aggiungerebbe altra confusione in materia. Ma tant’è.
Oggi infatti la II sezione ter del Tar Lazio deciderà sulla legittimità dell’inserimento del canone Rai in bolletta. I giudici saranno chiamati ad esprimersi sulla richiesta di sospensiva avanzata dal Codacons.
Il ricorso del Codacons
L’associazione dei consumatori ha avviato una dura battaglia contro la decisione del Governo di imporre il pagamento del canone attraverso la bolletta della luce. Guerra che ha portato il Codacons a chiedere al Tar del Lazio di intervenire, per esprimersi riguardo due questioni.
La prima: nessuna relazione tra le due bollette.
«Il canone Rai è imposta legata al semplice possesso di un apparecchio abilitato alla ricezione del segnale televisivo – scrive il Codacons nel ricorso -. La Corte ha, inoltre, chiarito come non sussiste alcuna relazione diretta tra le entrate che derivano dal canone e quelle che poi vengono effettivamente destinate alle reti Rai, dal momento che il maggiore beneficiario dell’imposta non è la Rai, bensì lo Stato e soltanto una parte viene riservata al finanziamento della televisione pubblica.
Dunque, risulterebbe persino erroneo qualificare come canone o abbonamento l’importo versato non integrando quest’ultimo il corrispettivo di un servizio ma dovendosi più propriamente parlare di imposta sul possesso della televisione.
La seconda: pagamento di un servizio o tassa di possesso?
«Mentre il canone Rai è definito dalla Corte Costituzionale un’imposta non legata ad alcuna fornitura ma al semplice possesso di un apparecchio televisivo, la bolletta elettrica è invece il corrispettivo per un servizio, pertanto, appare illegittimo pretendere il pagamento del canone con una bolletta destinata a coprire il costo di un servizio divisibile”.
In pratica, secondo il Codacons non c’è alcun legame che giustifichi l’accorpamento del pagamento del canone Rai a quello previsto per la fornitura di energia elettrica.
I problemi legati al sistema di riscossione.
“Tanto dedotto – sostiene ancora il Codacons nel ricorso al Tar – non può che concludersi circa l’illegittimità di un sistema di riscossione di una entrata statale affidata ai gestori elettrici che vengono incaricati di un compito che appartiene al potere pubblico ovvero quello di percepire, salvo poi riversare e riscuotere una imposta. Un soggetto privato (l’impresa fornitrice di energia elettrica) si sostituisce allo Stato per l’incasso di un importo che rimane di spettanza Erariale: i fornitori di energia non possono trasformarsi in esattori per recuperare il canone Rai. È un compito che non gli compete. Trattasi di un sistema a dir poco improprio per riscuotere una imposta che andrà ad incidere sul costo già lievitato delle bollette elettriche».
Possibilità di rimborsi.
«Se il Tar accoglierà la nostra richiesta e sospenderà l’inserimento del canone in bolletta – spiega il presidente Carlo Rienzi – le aziende elettriche dovranno restituire agli utenti i 70 euro della prima rata scattata nei giorni scorsi».