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Editoriale, fenomeno pokemon, l’idea del bus e la partita Iva

Flareon è un pokemon raro cui la caccia è serrata
Il raro Flareon (da www.pokemon.com)

Facciamola breve, dei pokemon ci capisco il giusto. A suo tempo, per avere un dialogo coi miei nipoti li guardavo in tv, ora non ricomincio. Di fatto tuttavia sono il fenomeno del momento.

L’apps di Pokemon Go ha realizzato un’interazione fra geolocalizzazione e gioco on line. Per giocare bisogna muoversi, per vincere bisogna giocare muovendosi. E nel momento topico in cui è possibile la cattura necessita la massima attenzione.

Il problema è che quello è anche il momento in cui ci stiamo muovendo. Quindi le conseguenze sono strani incidenti che coinvolgono neopatentati e altri automobilisti, motociclisti, ciclisti e podisti distratti.

L’idea del pokebus

Avuta notizia dell’ennesimo incidente e addirittura di uno che ha rischiato di finire in un fosso lungo il Tevere a Ponte San Giovanni, due giovani perugini hanno ideato il Pokebus; si candidano in proprio e vorrebbero fare franchising. È bastata la pubblicazione dell’idea e sono già tartassati di richieste.

Sia di potenziali clienti a cui un trasporto a buon mercato mentre cacciano i loro pokemon rari interessa davvero; sia di corrispondenti che vogliono fare altrettanto. L’idea intriga, la voglia di fare azienda anche, pur tuttavia non è cosa da tutti. L’impresa facile è ancora lungi da realizzare in Italia; ed essa, pur se riguarda soltanto le nostre prestazioni, non la si può fare senza soldi. C’è una burocrazia da affrontare ancor prima di far reddito, soprattutto se necessita una strutturazione sofisticata.

Non è il caso questo dei cacciatori conto terzi che imperversano quanto i cacciatori e poi fanno tutte le vendite/scambi al “nero”.

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