Occhi alle fiammate nel cielo per esprimere un desiderio
Nella notte di San Lorenzo, sognare è un conto, desiderare è un altro. A me piace chi desidera; chi sogna divaga, chi desidera dà una priorità alla propria vita.
Da stasera fino al 13, chi avrà voglia di tirare l’alba, avrà modo di guardare il fenomeno delle Perseidi, le stelle cadenti, alias particelle di materia che, a contatto con l’atmosfera, si infuocano ogniqualvolta la Terra, nel suo moto di rivoluzione, attraversa le polveri della cometa Swift-Tuttle, in transito ogni 130 anni nel nostro sistema.
Quest’anno, grazie all’attrazione di Giove e la coincidenza di tramonti di Luna anticipati, il fenomeno delle lacrime di San Lorenzo sarà inusitatamente maggiore; addirittura duecento meteore avvistabili in una sola notte.
Il mito vuole che un desiderio espresso alla loro vista, sia poi realizzato; controverso è invece se esso debba esser pronunciato a voce alta o solo professato mentalmente. Amore, opportunità, sfizi… in genere sono pensieri puri quelli pronunciati ed è questa capacità di desideri che vorrei sottolineare, ma non mi vengono parole migliori di quelle di Bob Marley per fissare il concetto e quindi le ripropongo: “Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella e perché stai guardando il cielo e se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa”.
Bellissime, buona visione.