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Le cornici diventano portali tra passato e presente al Museion di Bolzano

Francesco Vezzoli mette in relazione le opere della collezione permanente del museo con le cornici dei grandi classici

La mostra al Museion di Bolzano

A volte basta un dettaglio perché un’opera susciti reazioni nuove e inaspettate: può essere un diverso punto di osservazione, un aneddoto sulla sua genesi ancora sconosciuto o una cornice, elemento spesso trascurato in un capolavoro. È su questo elemento che si basa la mostra “Museo Museion”, al Museion di Bolzano fino al 6 novembre.

La mostra, curata da Francesco Vezzoli, tra gli artisti italiani più affermati a livello internazionale, espone i lavori dell’artista, come il celebre Vezzoli Primavera Estate (Botticelli Gere) in dialogo con le opere che compongono la collezione permanente del Museion, presentate in un’ottica assolutamente rinnovata.

Vezzoli infatti, grazie alla tecnica del trompe – l’œil, ha circondato le opere d’arte contemporanea presenti nel Museion, con le cornici ispirate ai classici dell’arte Occidentale.

Un’idea semplice, eppure incisiva, capace di creare un ponte tra il passato e un presente spesso difficile da comprendere. In questo modo la cornice diviene relatrice di significati, parallelismi e racconti che mettono in relazione opere, artisti ed epoche diverse.

Le cornici non sono scelte a caso ma seguono una logica che va scoperta opera per opera. Ad esempio, l’opera di Douglas Gordon Blind Al (Mirror), che mostra un Al Pacino con due specchi al posto degli occhi, è circondata dalla cornice di un celebre dipinto ritratto di Jean Cocteau di Amedeo Modigliani, artista noto per i suoi volti dagli occhi vitrei, su colli sinuosi ed eleganti.

L’opera “Blind Al (Mirror)” di Douglas Gordon (2002) con la cornice di “Ritratto di Jean Cocteau” di Modigliani (1916)

AMEDEO MODIGLIANI IN UN MINUTO (DI ARTE)

1. Amedeo Modigliani (1884-1920), soprannominato “Modì” o “Dedo” è considerato uno dei più importanti artisti italiani del Novecento.

2. Nasce a Livorno nel 1884 ma già a ventidue anni si trasferisce a Parigi per vivere in una comune di artisti situata nel quartiere di Montmartre, dove vivevano già Picasso, Matisse, Utrillo e Diego Rivera.

3. I colli lunghi e flessuosi, gli occhi sottili che osservano l’infinito, le mani sul grembo, in attesa. I ritratti di Modigliani colpiscono per la capacità di trarre in pochi semplici tratti l’essenza dei suoi soggetti, arricchendola di un’eleganza senza tempo. Pare impiegasse molto poco ad eseguirli: due, tre sedute di posa al massimo.

4. La prima mostra di Modigliani viene inaugurata nel 1917 ma dura solo poche ore. Il capo della polizia di Parigi, scandalizzato dai celebri nudi distesi ritratti dall’artista decide di farla chiudere per oscenità.

5. Bello, geniale, povero e passionale: Modigliani amava l’alcool e le donne. Romantica e tragica fu la sua relazione con la bellissima Jeanne Hébuterne, che gli stette vicino fino alla morte che lo colpì in giovane età, a soli 36 anni, il 24 gennaio del 1920. Incapace di vivere senza l’amato, Jeanne si tolse la vita tre giorni dopo. I due riposano uno di fianco all’altra nel cimitero parigiuno di Père Lachaise.

Amedeo Modigliani, Ritratto di Jean Cocteau, 1916

Marco Lovisco
www.dueminutidiarte.com

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