Da Campriani alla Bacosi: azzurri protagonisti nelle specialità di tiro
ROMA – Le Olimpiadi di Rio hanno superato il giro di boa ed è già tempo dei primi bilanci, almeno per le discipline sulle quali è calato il sipario con appuntamento a Tokyio 2020. Il medagliere azzurro finora è stato in linea con le aspettative della vigilia del presidente del Coni, Malagò, ma spicca su tutte la prestazione degli italiani nelle specialità di tiro. La nostra spedizione ha chiuso al primo posto con quattro medaglie d’oro e tre d’argento. Agli altri, eccezion fatta per la Germania che ha conquistato tre ori e un argento, sono rimaste le briciole. Impossibile non partire da Niccolò Campriani (10 e lode), che è salito per due volte sul gradino più alto del podio. È stata un’Olimpiade da sogno per il tiratore fiorentino. Prima ha dominato nella carabina ad aria compressa da 10 metri poi, anche con un pizzico di fortuna come da lui riconosciuto, è riuscito a bissare l’oro di Londra nella carabina a tre posizioni da 50 metri. L’ultimo tiro (9.2 per Campriani e 8.3 per il russo Sergey Kamenskiy) resterà una delle pagine indelebili della storia dei Giochi brasiliani. Il fiorentino, che ha sparato per primo, si è accorto di non aver fatto un punteggio elevato ed era ormai convinto dell’argento. Ma il rivale, tradito dalla tensione, ha fatto peggio di lui sorprendendo tutti e facendo balzare sulla sedia i tifosi di Campriani. Emozioni forti per i colori azzurri sono arrivate anche nel tiro a volo, con la specialità dello skeet che ci ha regalato due ori e un argento. In quello maschile il figlio d’arte Gabriele Rossetti (voto 10) a soli 21 anni e alla sua prima Olimpiade è salito sul gradino più alto del podio con un percorso netto tra semifinale e finale da far rabbrividire gli altri atleti in pedana di tiro. In campo femminile il dominio azzurro è stato totale con la doppietta della “mamme cecchino”: Diana Bacosi oro (voto 10) e Chiara Cainero argento (voto 9,5). Altre soddisfazioni per l’Italia del tiro sono arrivate anche da Giovanni “Johnny” Pellielo (voto 9,5), uno che ha fatto la storia della Fossa olimpica e che si è arreso nella finale del Trap solo al croato Josip Glasnovic. A Rio si è dovuto “accontentare” dell’argento ma è la sua quarta medaglia olimpica individuale, oltre a 10 titoli mondiali e 12 titoli europei. Giù il cappello anche di fronte alla prestazione di Marco Innocenti (voto 9,5), tiratore pistoiese che nel double trap maschile è partito da outsider e dopo aver sfiorato l’eliminazione nelle qualificazioni ha conquistato un argento…che vale oro. A sparare di fianco all’unico italiano del tiro al volo che non appartiene ai corpi dello Stato e che negli ultimi mesidi preparazione olimpica si è diviso tra la sua attività commerciale e il campo di tiro c’era Fehaid Aldheeani, il kuwaitiano che ha gareggiato come atleta olimpico indipendente.
Zublasing, che peccato. Fabbrizi merita un 6,5
Il sogno olimpico di Petra Zublasing (voto 7), compagna di Niccolò Campriani, si è interrotto all’ultimo tiro della carabina da 50 metri a tre posizioni. L’atleta azzurra, che era entrata in finale con il miglior punteggio, ha chiuso al quarto posto. Il podio era a portata di mano ma il 9.2 nel penultimo tiro della finale a sei ad eliminazione diretta è stato decisivo per la “medaglia di legno”. Nel tiro a volo voto 6,5 a Massimo Fabbrizi, che è stato comunque capace di centrare la finale della gara di Trap Maschile dove Pellielo ha poi vinto l’argento. Fabbrizi era partito nella finale a sei dall’en-plein delle qualificazioni (75/75) poi è calato e ha chiuso al sesto posto. Delusione ma sufficienza meritata anche per Riccardo Mazzetti (voto 6) che nel tiro a segno 25 metri pistola automatica, dopo essere entrato in finale con un ottimo punteggio ha chiuso al sesto posto. L’azzurro di Busto Arsizio ha ottenuto 10/20 dopo 4 serie da 5 colpi, punteggio costato la prima eliminazione dalla finale.
Jessica Rossi non riesce a bissare l’oro di Londra nel tiro a volo
È sempre difficile bocciare atleti che hanno avuto comunque l’onore e il merito di aver gareggiato in un Olimpiade. Ma come in ogni disciplina sportiva, quando si fa un bilancio, non possono essere tutte rose e fiori. Capitolo tiro a segno: Olimpiade in chiaroscuro per Marco De Nicolo (voto 5,5), il cui miglior risultato è stato il sesto posto nella carabina a terra dai 50 metri. Nella gara a 50 metri a tre posizioni è uscito invece all’ultima serie in piedi, eliminato dal compagno di nazionale Niccolò Campriani che poi avrebbe vinto l’oro. Trentesimo posto finale, invece, nella carabina da 10 metri. Nello skeet maschile non è bastato il tentativo di rimonta nelle qualificazioni a Luigi Agostino Lodde (voto 5), portacolori dell’Esercito Italiano di Ozieri, quinto ai giochi di Londra 2012 e bi campione europeo, che ha chiuso al 22° posto finale. Nel double trap maschile è uscito subito fuori dai giochi anche Antonino Barillà (voto 5) di Villa San Giuseppe, mai entrato veramente in gara. Tre 25, un 27 ed un 23 finale nella serie di qualificazione hanno estromesso dalla zona medaglia il tiratore della Marina Militare Italiana. Unica delusione in campo femminile è stata quella di Jessica Rossi (voto 5). La campionessa di Londra 2012 si è dovuta accontentare del sesto posto. Entrata tra le prime sei con il punteggio di 69 su 75, ha faticato molto negli ultimi 15 piattelli. Partita male con uno zero nel primo piattello, ha mantenuto il ritmo con le avversarie fino all’undicesimo turno di tiro, poi ha infilato tre zeri negli ultimi quattro piattelli, chiudendo sesta.