Editoriale, la Scandinavia e i maestri del thriller


Più immaginazione che realtà nei gialli scandinavi
Cordoglio accanto alla scena di un vero crimine a Trollhattan (Svezia)

I dati di Eurostat e OMS confermano che gli autori hanno fervida immaginazione

Letture estive, magari un thriller. Sono a due terzi de “L’Uccello del malaugurio” (Camilla Lackberg, 2006, ed.Ita. Marsilio 2015) ed i morti con cui ha a che fare il commissario di turno sono già cinque (quattro di essi inizialmente qualificati suicidi).

Per curiosità navigo un po’ per capire da dove arrivi tutta questa ispirazione sanguinaria ai giallisti scandinavi che oggi vanno per la maggiore. In effetti la conferma a quello che pensavo arriva subito: c’è molta fantasia.

In Svezia il picco dei cento assassinati l’anno, secondo le statistiche Eurostat,  è stato superato solo tre volte tra il 2002 e il 2012, in Norvegia è avvenuto solo nel 2011 per una media di periodo che è inferiore alla metà. Sulla base dei dati riferiti alla popolazione in Svezia ci sono 0,7 omicidi ogni 100 mila abitanti, in Norvegia 2,2 (in Italia 0,9); tutto diverso al comando di questa classifica dove c’è l’Honduras (90,4) e molti altri paesi latini d’oltreoceano.

Per i suicidi, i dati sono diffusi dall’OMS, la Svezia ne classifica 12 ogni centomila abitanti, la Norvegia 11,9 con prevalenza marcata di maschi (l’Italia 6,7). Difficile accostare dati dalla diversa provenienza, ma resta l’idea che l’omicidio occultato da suicidio – un “must del thriller – non sia così frequente e che il suicidio sia da porre in diretta relazione coi paesi che hanno benessere, noia, Pil a due cifre, elevata competizione sociale; di certo gli ultimi posti spettano ai così detti Paesi del Terzo Mondo, dove ci sono purtroppo tanti altri modi di morire.

Quindi, se il ragionamento fila, tanti complimenti ai giallisti scandinavi per la loro fervida immaginazione e la capacità di rendersi avvincenti nella nostra estate, tuttavia la suggestione che li ispira e che ci rappresentano è molto diversa da quella che è in realtà.