In mostra oltre 250 foto del celebre fotografo americano che conducono il visitatore in un viaggio nel tempo e nello spazio
Le foto di McCurry non sono semplicemente delle splendide opere d’arte ma sono testimonianze vive degli ultimi trent’anni di storia mondiale. È una storia diversa da quella imparata sui libri di scuola, è una storia raccontata con la sensibilità e la pazienza di uno dei più grandi fotografi dei nostri tempi.
Per questi motivi la mostra “Il mondo di Steve McCurry”, allestita nella Citroniera delle Scuderie Juvarriane nella Reggia di Venaria (TO) fino al 25 settembre, non è una mostra come le altre ma è un viaggio nel tempo e nello spazio, da vivere col cuore e la mente, oltre che con gli occhi.
Le opere in mostra alla Reggia di Venaria
Il percorso espositivo, curato da Biba Giacchetti e “messo in scena” nella Citroniera da Peter Bottazzi, comprende oltre 250 tra le fotografie più famose, scattate nel corso della trentennale carriera dal fotografo americano, oltre ad alcuni dei suoi lavori più recenti e altre foto non ancora pubblicate nei suoi numerosi libri.
La mostra propone un lungo viaggio nel mondo di McCurry, ripercorrendo la biografia dell’autore che spazia dall’Afganistan all’India, dal Sudest asiatico all’Africa, da Cuba agli Stati Uniti, dal Brasile all’Italia, attraverso il suo vasto e affascinante repertorio di immagini.
Tra le opere esposte sarà possibile ammirare a il famosissimo ritratto della ragazza afgana Sharbat Gula. La foto, realizzata per il National Geographic nel 1984 è diventata una sorta di simbolo dei conflitti afgani degli anni ottanta e la dimostrazione di come la bellezza possa fiorire anche nel mezzo di sanguinosi conflitti.
Il sito della mostra: www.mostrastevemccurry.it
Steve McCurry spiegato in 5 punti
1. Steve McCurry, nato a Philadelphia nel 1950, è uno dei più importanti fotoreporter contemporanei. Le sue foto colpiscono lo spettatore per l’umanità e la profonda empatia con cui McCurry ritrae i suoi soggetti.
2. Il primo reportage di McCurry è in India. Parte come fotografo freelance “armato” solo di uno zainetto e della sua macchina fotografica. Come lui stesso ha raccontato, è stato in India che ha imparato una delle regole auree del suo lavoro: la pazienza. “Se sai aspettare – ha detto – le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto”.
3. Durante il conflitto tra il Pakistan e l’ Afghanistan, McCurry riesce ad entrare nell’Afghanistan controllato dai ribelli, camuffandosi con abiti tradizionali del luogo. È qui che scatterà alcune delle sue foto più famose, riuscendo a portare con sé i rullini, cucendoli nei vestiti.
4. La sua foto più celebre è “Ragazza afgana” (sopra), è scattata in un campo profughi vicino a Peshawar, in Pakistan nel 1985 e finita sulla copertina del National Geographic.
5. McCurry è stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal, il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo.
Marco Lovisco
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