Tira la patata della Sila
File chilometriche domenica sera in piazza Fragale ad Andali, provincia di Catanzaro, per accaparrarsi un posto per assaggiare la patata della Sila. Gettonatissima, su un piattino in forma di cupola di patatine fritte, rigorosamente impregnate con ketchup o maionese, i nuovi idoli mangerecci della new generation. Ma la festa della patata accoglie tante specialità, rappresentate dalla tipicità di una Calabria che ha tanto da raccontare con il cibo. E per di più sfilate di pitte calde con peperoni e patate, cicorie e patate, spezzatino e patata e l’insormontabile trippa, il tutto irrorato con birra alla spina e tanto vinello nostrano e a 700 metri di altezza ci sta.
Migranti mobilitati per la sagra
È stato un passa parola, una sagra ormai alla sesta edizione che ha visto di anno in anno un moltiplicarsi di presenze nel piccolo centro che durante il periodo estivo triplica grazie ai suoi “figli” che non rinunciano a tornare almeno una volta l’anno al loro paesello. Giusto per sentire spasmodicamente il profumo di luoghi amici, di tradizioni spente e di familiari malinconici. Ormai gli andalesi si contano sulle dita di una mano, sono rimasti 700 gli abitanti. Tante le valige di cartone che hanno lasciato questa terra, uomini che rimpiangono le loro origini perché non possono lasciarle in eredità.
Migliaia di persone in una piazza che è riuscita a fare accoglienza
La serata ha premiato gli organizzatori e i volontari che operano all’interno della Proloco. Sei, sette quintali di patate rigorosamente silane sbucciate da una squadra che di buon’ora hanno raggiunto il guinness dei primati. “2500 persone che hanno partecipato” a detta del Presidente Gianfranco Guatieri, “e, grazie al grande successo l’anno prossimo saranno ancora di più e noi ci stiamo già attrezzando”. Insomma, sembra proprio che la patata non tramonta mai, del resto la si può fare in mille modi, “tira la patata”.