ROMA – «Per il momento la priorità è quella di continuare a scavare sotto le macerie. Poi restituiremo una speranza a questi territori così duramente colpiti».
Si è espresso così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una breve conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo aver appreso del disastroso terremoto che ha colpito l’Italia centrale.
Renzi, che nel pomeriggio si recherà in alcune delle zone più danneggiate dal forte sisma, ha ringraziato i soccorritori per l’instancabile opera prestata anche a mani nude e ha detto che «il lavoro nei comuni più colpiti continua e che bisogna affrontare prima di tutto l’emergenza, di oggi e dei prossimi giorni».
Il premier ha poi affermato che «questo è il tempo della commozione e dell’azione. Dico agli italiani, con il cuore in mano che nei momenti di difficoltà l’Italia intera e tutta insieme mostra il suo volto più bello. Non lasceremo soli nessuna persona, nessun comune, nessuna frazione colpiti dal terremoto. Restituiremo una speranza a questi territori così duramente colpiti. L’Italia ora piange i propri connazionali e mostra al mondo intero le lacrime ma anche il cuore grande dei volontari, della Protezione civile e delle istituzioni».
Messaggi di cordoglio e di disponibilità a fornire aiuti al Governo sono arrivati subito dall’Unione europea, attraverso Juncker, e dalla Francia, con il presidente Hollande che ha espresso tutto il suo dolore.
Mattarella: «Il mio primo pensiero va alle vittime»
Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio ha espresso la propria vicinanza alle popolazioni delle zone colpite dal terremoto.
«È un momento di dolore e di appello alla comune responsabilità. Tutto il Paese deve stringersi con solidarietà attorno alle popolazioni colpite – si legge nella nota diffusa dal Quirinale -. Il mio primo pensiero va alle tante vittime di questo devastante sisma che ha colpito una parte così ampia di territorio nazionale. Voglio ringraziare le autorità locali, la protezione civile, i vigili del fuoco, le forze di polizia, le forze armate, i volontari, per l’impegno e la dedizione nell’opera di soccorso. Nell’immediato occorre impegnare tutte le forze per salvare vite umane, curare i feriti e assicurare le migliori condizioni agli sfollati. Sarà subito dopo necessario un rapido sforzo corale per garantire la ricostruzione dei centri distrutti, la ripresa delle attività produttive e il recupero della normalità di vita».
Il Papa commosso: «La Chiesa è vicina alle popolazioni colpite»
Catechesi del mercoledì rimandata e grande commozione in piazza San Pietro dove Papa Francesco ha espresso la sua vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto.
«Dinanzi alla notizia del sisma che ha colpito il Centro Italia devastando intere zone e lasciando morti e feriti non posso non esprimere la mia vicinanza a tutte le persone presenti nei luoghi colpiti, impaurite, terrorizzate, a quelle che hanno perso i loro cari – ha detto il Pontefice -. Sentire il sindaco di Amatrice dire che il paese non c’è più e sentire che tra i morti ci sono anche bambini mi commuove così tanto. Per questo voglio dire alle persone di Accumoli, Amatrice, dell’Umbria e delle Marche di essere sicure della carezza e dell’abbraccio di tutta la chiesa che in questo momento desidera stringervi con tutto l’amore materno. Nel ringraziare tutti i volontari e gli operatori della protezione civile che stanno soccorrendo queste popolazioni vi chiedo di unirvi nella preghiera affinché il Signore consoli questi cuori addolorati e doni loro la pace con l’intercessione della Beata Vergine Maria».