Quello che sta accadendo in queste ore al comune di Roma conferma nella sostanza due cose.
La prima, è che la città è ai limiti dell’ingovernabilità, anzi probabilmente li ha superati. Attanagliata com’è da un groviglio indistricabile di problemi.
La seconda, è che i Cinque Stelle, appropriandosi anche dei demeriti degli altri partiti si sono gonfiati di voti e ruoli ben oltre la loro capacità di rappresentare e costruire davvero una nuova classe dirigente.
Bisognerebbe, ammesso che la Raggi intenda davvero farlo, consentirle un nuovo inizio. Insomma come se un arbitro immaginario fischiasse una sorta di fuorigioco e rimettesse il pallone in gioco da capo al comune di Roma.
Naturalmente non dopo un’immersione nel bagno di umiltà e probabilmente nell’abbandono dei truculenti linguaggi giustizialisti.