Alex Zanardi show: è oro nella crono di handbike


Giornata memorabile per l’Italia alle Paralimpiadi: oltre ad Alex altri tre ori e un bronzo

Nella foto Twitter Zanardi impegnato nella crono di handbike chiusa al primo posto
Nella foto Twitter Zanardi impegnato nella crono di handbike chiusa al primo posto

ROMA – Una giornata così era difficile pure sognarla. Figuriamoci viverla. L’Italia però fa la voce grossa alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro e in un colpo solo conquista quattro medaglie d’oro e un bronzo.

La prima porta la firma del campionissimo Alex Zanardi. Era una delle medaglie più attese alla vigilia quella dell’atleta emiliano che non ha tradito le speranze azzurre. Nella Time Trial H5, il bolognese ha ottenuto il primo gradino del podio con il tempo di 28’36”81, precedendo l’australiano Tripp (28’39”55) e lo statunitense Sanchez (28’51”73).

La gara che assegnava il titolo iridato è stata caratterizzata dal caldo ma Zanardi ha gettato il cuore oltre l’ostacolo centrando il podio più alto: «E’ stato incredibile, durissimo gareggiare in queste condizioni. Alla fine credo di essere andato anche oltre quello che avevo programmato.Mi sento di dedicare questa medaglia a tante persone, da mia madre che mi ha messo al mondo, a mia moglie, a mio figlio» ha affermato a fine gara.

Un pensiero speciale Zanardi l’ha voluto dedicare anche al saltatore in alto, Gianmarco Tamberi, che è stato costretto a saltare le Olimpiadi dello scorso agosto a Rio a causa di un infortunio. «Immagino cosa possa aver provato nel momento dell’infortunio» ha detto.

Non nasconde la sua gioia anche il Presidente del Comitato Paralimpico Italiano, Luca Pancalli: «Ormai non ci sono più aggettivi per definire uno come Alex. Zanardi è l’esempio dell’Italia che vorremmo, che lotta, che si sacrifica, che non molla mai. Un atleta entrato nella leggenda sportiva, che, ne sono certo, continuerà ancora a farci sognare».

Podestà-Mazzone-Porcellato: dalla pista di Pontal altri due ori e un bronzo

L'azzurro Podestà nel pre gara
L’azzurro Podestà nel pre gara

La seconda gioia di giornata è arrivata sempre nell’handbike con Vittorio Podestà che ha ottenuto la medaglia più pregiata nel Time Trial H3. 28’19”45 il tempo fatto registrare dal ligure, che ha chiuso gara davanti all’austriaco Ablinger (29’26”01) e al canadese Moreau (29’26”91).

«Mancava l’oro paralimpico nel mio palmares, oggi è arrivato ed è ancor più bello perché giunge in un anno in cui ho sofferto moltissimo a causa di un infortunio» ha detto a fine gara.

La pista di Pontal non smette però di tingersi d’azzurro grazie al pugliese Luca Mazzone che ha vinto l’oro nel Time Trial H2. Il pugliese ha dominato con il tempo di 32’07”09, precedendo gli statunitensi Groulx (32’13”12) e Sheridan (33’39”74).

A partecipare alla festa c’è anche Francesca Porcellato, medaglia di bronzo nel Time Trial H1-2-3. La campionessa veneta, alla decima partecipazione a una Paralimpiade tra estive e invernali, si è arresa solo alla britannica Darke (33’44”93) e la statunitense Dana (33’57”48).

«Ho iniziato questa avventura nel 1988, oggi sono arivata alla mia decima Paralimpiade. È il sogno di qualunque atleta arrivare a un traguardo del genere».

Una medaglia con doppia dedica speciale, quella della Porcellato: «A mio papà, che non c’è più. Ma oggi era come se ci fosse, perché in gara è stato sempre con me. E poi al mio compagno che è anche il mio allenatore. Sono particolarmente contenta perché è stata una stagione dura a causa di infortuni. Due mesi fa stavo per dare forfait».

Assunta Legnante trionfa nel “suo” lancio del peso

Strepitosa prova di Assunta Legnante (foto CIP)
Strepitosa prova di Assunta Legnante (foto CIP)

Aveva promesso il riscatto dopo il quarto posto nel lancio del disco e così è stato. Strepitoso quanto atteso, perché nella sua categoria non ha rivali,è arrivato anche l’oro (con il primato stagionale) di Assunta Legnante nel getto del peso.

L’atleta partenopea ha ottenuto la misura di 15.74 m. Dietro a lei non vedente, le ipovedenti uzbeca Burkhanova (15.05 m) e la messicana Valenzuela (13.05 m).

«È stata la gara più difficile da 4 anni a questa parte – ha detto la Legnante in zona mista-, per colpa dei dolori di schiena e alle gambe. All’inizio ero preoccupata, l’uzbeca era vicina. Mi sono detta: “Devi fare la gara della vita”. Questo oro l’ho vinto per fame, come mi dice sempre mio padre. Devo avere fame di tutto: di vincere, di conoscere, di vivere».

Grazie a questa giornata da record l’Italia scala posizioni nel medagliere, che ora è a quota 21 con sei ori, sette argenti e otto bronzi. Domani le speranze azzurre sono riposte nella paracanoa.

A Lagoa Stadium, in finale A, oltre a Veronica Plebani in KL3, anche Federico Mancarella, che vince la semifinale con il miglior tempo (47”408). Fuori Salvatore Ravalli, quinto della sua semifinale in KL1 con il tempo di 1’07”65.