Crotone – Accusa di stalking. L’ex marito è entrato in casa di S.M, con un pretesto. Un secondo per trovare l’escamotage giusto, quanto hanno riferito gli investigatori e buttarsi nell’appartamento tra la porta socchiusa. Una violenza inaudita. Un appartamento nel quale si era trasferita la donna stanca dei soprusi e le violenze perpetrate tra le mura domestiche.
Ma l’appiglio dell’ex era proprio quello di convincere la povera donna di ritornare sui suoi passi. Rientrare a far parte della sua vita tra le sue braccia, che per anni ha avuto al suo fianco. Ma i toni incominciano a farsi accesi, ormai la donna aveva deciso da tempo la strada da intraprendere e nulla la fa retrocedere sui suoi passi. Ormai separata da tempo.
Ma il diniego, il rifiuto alle sue proposte innervosiscono l’ex marito che comincia dapprima ad aggredirla verbalmente inveendo poi contro di lei.
Fortunatamente riuscendo a svincolarsi da quella morsa che poteva essere fatale scappò subito in bagno dove ha subito chiesto aiuto alle forze dell’ordine usando il cellulare. L’intervento degli agenti ha indotto l’uomo a desistere dall’aggressione.
Quella appena perpetrata, riferiscono gli investigatori, è solo l’ultima di una lunga serie di aggressioni messe in atto da S.M. nei confronti dell’ex moglie.
Arrestato in flagranza quindi, per atti persecutori, il 37 enne, già noto alla giustizia, che su disposizione del magistrato di turno è stato trasferito nella casa circondariale di Crotone e dove si terrà la conferenza di convalida.
La violenza sulle donne è basata sul genere ed è ritenuta violazione dei diritti umani.
È violenza tutto ciò che provoca danno fisico ma anche sessuale e psicologico incluse le minacce la coercizione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata.
È divenuto dibattito pubblico il fenomeno dello stalking ma mancano vere e proprio politiche di contrasto a difesa alla violenza sulle donne: una donna su cinque ha subito un abuso o una brutalità il dato è allarmante ed endemico si spera ad una legge che impedisce la prepotenza che si allarga agli “orchi e ai branchi”.