Il bilancio delle vittime del sisma che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto sale a 297
ROMA – Sale a 297 il numero delle vittime del terremoto che, il 24 agosto, ha colpito il centro Italia.
Le Prefetture di Ascoli Piceno e di Rieti hanno infatti comunicato che sono decedute due persone rimaste ferite, ad Amatrice e ad Arquata del Tronto, la notte del sisma.
Poco più di due settimane fa era morto un altro dei feriti, un 23enne originario della provincia di Nuoro che era stato ricoverato a Pescara dopo essere stato estratto dalle macerie.
Nelle zone colpite dal terremoto, intanto, il maltempo non dà tregua agli sfollati. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per oggi allerta arancione su Toscana, Umbria, gran parte del Lazio e appennino marchigiano.
Sono in allerta gialla le restanti parti di Lazio e Marche, il Molise, l’Emilia Romagna, il versante nord-occidentale della Sardegna, parte dell’Abruzzo, della Lombardia, della Liguria e tutta la regione Veneto.
In tutto sono 3721 le persone attualmente assistite nei campi e nelle strutture allestite o negli alberghi. In particolare, nella Regione Lazio è sceso a 936 il dato complessivo e sono ormai chiuse le aree di accoglienza di Fonte del Campo, Grisciano, Illica e Roccasalli nel Comune di Accumoli.
Qui la maggior parte dei nuclei familiari, al momento 260 persone, hanno scelto di spostarsi presso gli alberghi messi a disposizione a San Benedetto del Tronto fino a quando saranno realizzate le soluzioni abitative d’emergenza.
Sono poi 80 le persone provenienti prevalentemente dal comune di Amatrice che hanno deciso di trasferirsi presso i MAP e le abitazioni del progetto CASE messe a disposizione nel comune dell’Aquila. 52 persone sono inoltre ospitate nella residenza sanitaria di Borbona.
Nelle Marche sono alloggiate 1459 persone, mentre in Umbria sono assistite 660 persone mentre, in Abruzzo, resta invariato il dato di 274 persone alloggiate.
Proseguono le verifiche degli edifici lesionati dal terremoto
Proseguono le verifiche di agibilità sugli edifici pubblici e privati. Nella giornata di oggi sono 131 le squadre di tecnici abilitati Aedes (Agibilità e danno nell’emergenza sismica) e di esperti impegnate nelle verifiche di agibilità post-sismica; in campo anche 53 tecnici a supporto dei Comuni per la gestione delle richieste di sopralluogo.
Per quanto riguarda gli edifici privati, per i quali le verifiche sono iniziate la scorsa settimana, sono finora 3367 le schede di valutazione compilate e acquisite, che indicano 1664 edifici dichiarati agibili (circa il 50%) e 188 che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno.
Sono 1070, invece, gli esiti di inagibilità (più del 30%) mentre 445 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili.
Già a pochi giorni dal terremoto erano invece iniziati i sopralluoghi per verificare prioritariamente l’agibilità delle scuole e consentire di definire un piano degli interventi laddove le strutture non siano agibili.
Le verifiche hanno riguardato finora 744 edifici pubblici, di cui 642 edifici scolastici: tra questi ultimi 461 sono stati ritenuti agibili mentre altri tre pur se non danneggiati risultano al momento inagibili a causa di rischio esterno.
Sono 116 gli edifici temporaneamente inagibili – in tutto o solo in parte – che grazie a provvedimenti di pronto intervento tornerebbero agibili; a questi se ne aggiungono 21 parzialmente inagibili e tre da rivedere per un’ulteriore valutazione. Sono 38 invece gli edifici scolastici inagibili, circa il 6%, e concentrati nei comuni più colpiti.
Tra gli altri edifici pubblici oggetto di verifica, infine, sono 71 quelli agibili, più uno agibile ma inagibile per rischio esterno; 19 quelli che risulterebbero agibili con provvedimenti e tre quelli parzialmente inagibili. Una struttura necessita di essere rivista, mentre sono sette su 102 totali quelle inagibili.