Lungo la Statale Ionica 106 che porta a Reggio Calabria c’è un sito di sicuro interesse: è la Villa Romana del comune di Casignana, a quattro passi da Bianco il paese del vino Greco DOC
La Villa spicca come dimostrazione memorabile di culture, insediamenti storici e, in questo caso, abitata, vissuta da gente di alto rango vista la bellezza e l’architettura di manufatti certosini e meticolosi nella creazione di questo stabilimento, probabilmente aperto, e, concesso solo a ranghi sociali elevati. La statale ha tagliato in due la struttura ma grazie ad un sottopassaggio, reduce da un’alluvione, si riesce a passare nel secondo lotto proprio sulla spiaggia dove si pensa ci siano altre importanti scoperte che sconvolgeranno addirittura gli studiosi stessi. Resta un luogo suggestivo, in cui si nota come l’architettura e l’idraulica sofisticata del tempo erano di alta prestazione.
Qualche cenno storico
È in contrada Palazzi nel comune di Casignana la testimonianza più imponete del Mezzogiorno che conferma il nucleo più rappresentativo di una grande villa romana extraurbana con ambienti termali e residenziali che è a valle.Essi costituiscono uno dei complessi più rilevanti di epoca romana dell’Italia meridionale.
Sorta probabilmente nel periodo tra il I e il IV secolo d.C. in età greca, abbandonata poi un secolo dopo. All’interno ancor oggi sono ben custoditi il frigidarium, il tepidarium, e il calidarium e in ottimo stato i mosaici geometrici e figurati con delle policromie pregiatissime. I reperti rinvenuti confermano decorazioni lussuose per la presenza di marmi pregiati intonaci, dipinti e mosaici in pasta vitrea multicolore.
Il primo cittadino innamorato del suo paese
Soddisfatto il sindaco di Casignana Antonio Crinò delle campagne di scavi archeologici che hanno portato alla luce interessanti parti del complesso, intarsi marmorei e opere musiva, pago di aver dato vita ad un investimento. Ottenuti da finanziamenti comunitari che daranno vita anche a posti di lavoro. Fondi POR da due milioni e cinquecentomila euro. Molti reperti sono ancora sepolti, tra i quali secondo gli esperti, ci saranno grosse sorprese che sbalordiranno gli studiosi, ricercatori e archeologici, anche in mare. Ben restaurati gli ambienti termali visibili per fortuna non sono stati attaccati da tombaroli o deturpati grazie ad una rigida sorveglianza che custodisce un autentico patrimonio.
Ada Cosco