È la battaglia che l’Associazione per i diritti dei consumatori sta conducendo con successo contro i colossi italiani delle telefonia
Negli ultimi mesi è capitato, con preoccupante frequenza, che le compagnie telefoniche modificassero le condizioni contrattuali con i propri utenti o attivassero servizi non richiesti, comunicandolo tramite semplici messaggi. Una pratica poco chiara, perché spesso i messaggi venivano confusi dagli utenti come semplici promozioni o pubblicità e letti quindi con disattenzione per poi venire cancellati.
Alcuni di quei messaggi però prevedevano l’attivazione di offerte o modifiche al contratto alle quali bisognava recidere entro 30 giorni. In pratica, se entro 30 giorni il consumatore non rinunciava esplicitamente all’offerta, la stessa veniva considerata valida con conseguente addebito.
Contro questa pratica è scesa in campo l’Aduc (Associazioni per i diritti degli utenti e dei consumatori) sollecitando l’Antitrust che si è pronunciata contro Wind per la pratica commerciale relativa all’operazione Wind All Inclusive Maxi. È la terza volta di fila (prima con Vodafone Exclusive, poi con Tim Prime e infine con Wind All Inclusive che l’Antitrust ha ribadito ai cosiddetti “big” della telefonia in Italia che non possono attivare servizi non richiesti dall’utente.
L’importanza delle segnalazioni degli utenti
“È stato possibile intervenire – spiega l’Aduc – grazie alle numerosissime segnalazioni che abbiamo ricevuto dagli utenti del nostro sito. La tempestività dell’attività di segnalazione da parte di Aduc, e di decisione da parte dell’Antitrust, ha avuto come positivo effetto di bloccare sul nascere – o quasi – una linea di condotta che avrebbe con grande probabilità aperto la strada ad una nuova modalità di assedio al consumatore da parte dei grandi della telefonia.