Può essere abbinato anche a trattamenti con le staminali
ROMA – Belle sì, ma non in modo ostentato o artificioso grazie al lifting endoscopico e alle cellule staminali. Sono queste le tendenze che emergono in tutti i congressi scientifici internazionali di Chirurgia Estetica.
«La parola d’ordine è naturalezza: è questo il requisito che oggi più che mai è di moda nel campo della bellezza» afferma Alessandro Gennai, chirurgo plastico di Bologna con studi a Bologna e Milano.
Ringiovanire o correggere un difetto fisico senza che si noti troppo è diventato un must anche per medicina e chirurgia estetica.
«Sempre più persone ricorrono al ritocchino del chirurgo, ma a una condizione: il “trucco” c’è, ma non deve notarsi troppo» prosegue Gennai.
«Non solo le donne, ma anche gli uomini, vogliono apparire belli, ma senza ostentazione. Ed è questo l’orientamento della chirurgia plastica che vede nelle cellule staminali mesenchimali di origine adiposa (ADSCs) il presente e il futuro del ringiovanimento» sottolinea.
«In questa direzione già si muove da anni la chirurgia endoscopica, che rende possibile un approccio mini-invasivo al volto, ricercando le cause dell’invecchiamento e intervenendo in modo mirato senza alterare la fisionomia» conclude.
I vantaggi del lifting endoscopico
Una scelta sempre più apprezzata è il lifting endoscopico: una tecnica introdotta negli anni ’90 negli Stati Uniti, ma in Italia ancora poco conosciuta.
Gennai è stato tra i primi a portare questa tecnica nel nostro Paese dopo il suo percorso formativo negli Usa che gli ha consentito successivamente di standardizzare e pubblicare la propria tecnica MIVEL (Minimal Incisions Vertical Endoscopic Lifting).
«I pazienti che si trovano a scegliere tra il lifting con tecnica tradizionale e l’endoscopico, non hanno dubbi. Semmai il problema è che in Italia è ancora poco diffusa e molte persone non ne conoscono l’esistenza» spiega Gennai.
I vantaggi sono notevoli: risultati decisamente più naturali e niente visi tirati, cinque mini-cicatrici di un centimetro nascoste tra i capelli e tempi di recupero molto ridotti.
Il ringiovanimento del volto più moderno non può prescindere dal ripristino dei volumi con il tessuto adiposo e la rigenerazione tissutale con le cellule staminali (ADSCs) sia in abbinamento con il lifting, sia praticato da solo.
In quest’ottica Gennai insieme al suo team ha standardizzato e pubblicato sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali le due tecniche SEFFI e MicroSEFFI (Superficial Enhanced Fluid Fat Injection).
Il trattamento consiste nel prelevare tessuto adiposo da una parte del corpo con una sottilissima speciale cannula e si va ad inserire dove c’è stata una perdita di volume (zigomi, zona intorno alla bocca e agli occhi) e dove si vuole rigenerare i tessuti.
La tecnica di innesto nel volto deve preservare queste cellule estremamente delicate: devono essere evitati i traumatismi per mantenerne vitali il maggior numero possibile.
L’apporto di staminali mesenchimali rigenera la pelle, la rendeno più liscia e luminosa, in altre parole più giovane.
«Oggi grazie all’unione di tecniche quali MIVEL, SEFFI e Micro SEFFI possiamo parlare di un vero “lifting mini invasivo con le staminali» conclude il chirurgo plastico.