Il testo è stato depositato oggi a Montecitorio
ROMA – «Italicum? Va cancellato tout court in quanto non è una legge migliorabile, è antidemocratica e incostituzionale».
La posizione del Movimento 5 stelle sulla nuova legge elettorale varata dal Governo Renzi e sulla quale la Corte Costituzionale ha preso ulteriore tempo per esprimersi sulle sei eccezioni di incostituzionalità sollevate (una decisione era attesa per il 4 ottobre ma è stata rinviata) è netta.
I pentastellati dalle parole sono passati anche ai fatti. Oggi alla Camera è stata depositata una mozione per la modifica della legge elettorale Italicum.
Il testo, firmato dai deputati Dieni, Cecconi, Cozzolino, Dadone, D’Ambrosio, Nuti e Toninelli, impegna Montecitorio e i propri organi “ad approvare in tempi rapidi una nuova legge elettorale con formula proporzionale in circoscrizioni medio-piccole e modalità di espressione della preferenza da parte degli elettori” si legge.
No al premio di maggioranza previsto con l’Italicum
Nel mirino dei pentastellati c’è soprattutto il discusso premio di maggioranza, ritenuto solo un espediente per permettere di ottenere una maggioranza qualificata in Parlamento.
Sì, allora, al proporzionale senza premio di maggioranza e a “circoscrizioni medio-piccole entro le quali debbono concludersi tutti i calcoli elettorali, senza manipolazioni nazionali”.
“La governabilità che si ottiene con il meccanismo del premio di maggioranza sacrifica gli elettori ed è imposta dall’alto, essendo dunque, innanzitutto, anti-democratica; attraverso il premio, le elezioni parlamentari sono completamente sradicate dal loro rapporto con gli elettori e le comunità territoriali e si trasformano, invece, in un grande plebiscito mediatico per il Governo e per il Leader, cui consegue ancillarmente la composizione del Parlamento”, si legge ancora nella mozione presentata a Montecitorio.
“Nei sistemi con premio di maggioranza è infatti quest’ultimo che determina l’esito reale delle elezioni, perché chi vince il premio ottiene la maggioranza e dunque governa, realizzando così, di fatto, una sorta di elezione diretta dell’Esecutivo, cui consegue per di più meccanicamente la composizione del Parlamento, realizzando una forma di governo antidemocratica” aggiungono i deputati cinque stelle.
“Il meccanismo del premio, subordinando l’elezione del Parlamento a quella del Governo produce un risultato antidemocratico e autoritario; la governabilità ottenuta col premio è una governabilità totalmente artificiale e quindi, paradossalmente, “instabile” e precaria perché si fonda sull’illusione che investendo del potere una sola persona tutti i problemi siano sol per questo risolti”.
“Mentre la governabilità costruita dal basso produce decisioni stabili, la governabilità imposta dall’alto produce decisioni immediate ma precarie, poiché le leggi sono il frutto di decisioni solitarie di Governi appoggiati da un Parlamento privo di forza di rappresentanza reale”.