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Nuovo tentativo di phishing con falso Sms Poste

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Falso messaggio sul cellulare apre sito clone. I consigli della Polizia Postale

Bastano semplici accortezze per evitare le truffe su internet come il phishing

ROMA – In queste ore è in corso un nuovo fenomeno di phishing. Come spiega la Polizia Postale viene inviato un messaggio sul cellulare di numerosi utenti con il seguento testo: “Grazie alla tua fedeltà Poste Italiane ti regala 50 euro di traffico gratuito. Vai sul sito www.postefree.it e completa l’operazione entro 24 ore”.

Il link rimanda però ad un sito apparentemente riconducibile a Poste Italiane. In realtà si tratta di un sito clone, dove l’utente viene invitato ad inserire i suoi dati e le credenziali di accesso ai servizi on-line per ottenere la ricarica.

La Polizia Postale consiglia innanzitutto di non fornire dati personali e di non cliccare sul link contenuto nel messaggio.

Ricorda anche che «un’e-mail che chiede dati personali molto probabilmente è truffaldina poiché le banche o le Poste non richiedono mai tali dati tramite posta elettronica».

Se si hanno dei dubbi sulla veridicità di un’e-mail si può contattare l’istituto bancario o il sito che dovrebbe aver inviato la stessa, e chiedere informazioni. Alcuni filtri anti-spam, inoltre, riescono direttamente ad individuare tali e-mail.

In generale, quando si ha a che fare con tentativi di phishing, se l’utente truffato ha inserito i propri dati nel sito copia, deve contattare subito la propria banca o l’amministratore del sito originale per avvertirlo dell’accaduto, cambiare la password che, nel frattempo, è stata presumibilmente carpita, e sporgere denuncia.

Appena due settimane fa erano pervenute segnalazioni in merito a e-mail e messaggi, inviati anche tramite WhatsApp, provenienti apparentemente dal gruppo IKEA ed aventi ad oggetto “BUONI SPESA” per somme che variavano dai 150 ai 900 euro.

Nel messaggio venivano richiesti dati personali per poter partecipare al “concorso” ed ottenere il buono sconto da spendere poi nei punti vendita della nota catena. Anche in questo caso, però, si trattava di un tentativo di phishing.

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