Lo rivela una recente scoperta nel campo della dermatologia
ROMA – È oramai risaputo che passare troppe ore davanti allo schermo di un Pc, di un tablet o di uno smartphone comporta dei rischi per la salute degli occhi affaticati dalla troppa luminosità.
È invece una recente scoperta della medicina estetica e della dermatologia l’incidenza negativa che i più comuni apparecchi elettronici hanno sulla pelle e sul tono generale del viso.
«Se una volta inestetismi quali rughe, doppio mento e mancanza di tono della pelle erano appannaggio solo di persone di età avanzata, oggi sono un problema anche delle persone più giovani che trascorrono troppo tempo al computer» spiega il Dottor Giorgio Astolfi (giorgioastolfi.it), cofondatore del Centro di Dermatologia Integrata e Medicina Estetica di Milano.
È il cosiddetto “digital aging”, cioè l’invecchiamento precoce della pelle causato in massima parta dalla disidratazione.
Le onde elettromagnetiche emesse da computer e affini generano infatti un surriscaldamento dei tessuti ricchi di acqua con conseguente disidratazione e deterioramento delle proteine di college che costituiscono la struttura portante della pelle.
«Si tratta di un vero e proprio stress ossidativo – chiarisce Astolfi – a cui si può fare fronte seguendo poche facili regole. La parola d’ordine deve essere integrare: bere molta acqua, seguire una dieta ricca di alimenti idratanti quali frutta e verdura e alimenti ricchi di omega 3, omega 6 e omega 9 come pesce, cereali e frutta oleosa aiuta la pelle a ritrovare elasticità e turgore».
A ciò si aggiunge l’utilizzo quotidiano di un buon siero antiossidante sotto la crema da giorno e di una crema notte leggermente esfoliante per riparare il collageno danneggiato, meglio se a base di sostanze di origine vegetale.
«Se invece il problema è a uno stadio più avanzato si può pensare ad un peeling superficiale per favorire il ricambio cellulare unito ad un ciclo di micro iniezioni biorivitalizzanti a base di acido ialuronico associato ad aminoacidi, vitamine e oligoelementi, oppure a base di plasma ottenuto prelevando il sangue dalla paziente stessa» aggiunge Astolfi.
Infine il “digital aging” si combatte con regole di buon senso.
Fare attenzione alla posizione della scrivania utilizzando sgabelli ergonomici o una piccola pedana sotto i piedi per favorire la circolazione linfatica.
Staccare frequentemente gli occhi dal monitor e alzarsi per brevi pause, evitare la luce riflessa sullo schermo per evitare di dover strizzare le palpebre e favorire le antiestetiche rughe perioculari.