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Stato di Ebbrezza a Palazzo Grassi di Bologna

Al centro in alto, Stefano Volpe, alla sua destra Michela Bellini, alla sua sinistra Maurizio Corrado. In basso a sinistra Roberto Montefusco, accanto Maurizio Corrado, il musicista che accompagnerà lo spettacolo
Al centro in alto, Stefano Volpe, alla sua destra Michela Bellini, alla sua sinistra Maurizio Corrado. In basso a sinistra Roberto Montefusco, accanto Federico Sportelli, il musicista che accompagnerà lo spettacolo

In anteprima nazionale  il j’accuse teatrale “Lo Stato di Ebbrezza” perdersi, ritrovarsi e ripartire”

Sarà il suggestivo teatro “bomboniera” del centralissimo Palazzo Grassi a Bologna – Via Marsala 12 -, uno dei più antichi ed eleganti edifici medievali della città, a ospitare, da venerdì 30 settembre a sabato 1 ottobre, in anteprima nazionale, lo spettacolo teatrale “LO STATO DI EBBREZZA”. Liberamente tratto dall’omonimo libro di Valerio Varesi (Frassinelli Editore) con la regia, interpretazione e adattamento scenico di Stefano Volpe, lo spettacolo è organizzato da BellaVista Associazione, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna, e con il contributo di AICS Associazione Italiana Cultura e Sport e Vocal Coaching Project.

Spiega Stefano Volpe: «il romanzo di Valerio Varesi, come questa mia questa pièce teatrale ad esso ispirato, si caratterizza per essere un lavoro a sfondo psicologico, la cui “azione”, però, si esplica all’interno di uno spaccato sociale con riferimenti agli esponenti più discussi e in vista del panorama italiano in una spietata descrizione della psicogenealogia del popolo italiano degli ultimi 30 anni: un viaggio nel tempo e nell’essere che il protagonista, Domenico Nanni, compie, coinvolgendo il pubblico, quando a un certo punto della sua vita, sente il bisogno di doverne fare un bilancio. Ne scaturisce un affresco contemporaneo che a volte diventa invettiva, risata feroce e allo stesso tempo emozione profondissima del nostro protagonista». Critica sociale e autocritica personale viaggiano insieme in questo spettacolo di Volpe tratto dal romanzo di Varesi, inducendo chi vi assiste a riflettere «per non perdere la memoria di che cosa eravamo per chiederci che cosa siamo diventati. Un grande lavoro sulla memoria, sul valore della memoria, una sorta di “Grande bellezza” teatrale è questo l’intento su cui mi sono impegnato» aggiunge il regista. Che conclude esortando «E allora facciamo tesoro della MEMORIA per pensare e agire in quanto individualità collettive, per condividere e costruire insieme, un nuovo FUTURO».

Facciata Palazzo Grassi a Bologna

In scena con Stefano Volpe ci saranno Michela Bellini, Maurizio Corrado, Roberto Montefusco. Quest’ultimo attore, ma soprattutto doppiatore, che con lo “LO STATO DI EBBREZZA” esordisce per la prima volta sul fronte del teatro, cosiddetto impegnato, commenta «Il mio ruolo, quello di Domenico Nanni da giovane, se da una parte è stata una sfida per essermi dovuto confrontare con aspetti introspettivi da rappresentare nell’intensissimo monologo della prima scena, cosa che trovo estremamente esaltante per un attore, dall’altra mi ha dato la possibilità di capire e di riflettere su aspetti della nostra recente storia che un po’ per un fatto anagrafico, essendo io un quarantenne, e un po’ per disinformazione, non avevo valutato e colto fino in fondo. Per me è un onore e un piacere grandissimo poter condividere questa esperienza, dando il mio modesto contribuito alla sua riuscita, con un intellettuale della portata del giornalista e scrittore Valerio Varesi, il papà del commissario Soneri, da cui è stata tratta la fortunatissima serie televisiva Nebbie e delitti, a suo tempo interpretata da Luca Barbareschi, e di poter stare in scena a fianco dell’eclettico Stefano Volpe, che da sempre considero il mio vero maestro di teatro, e perchè no, anche di vita».

 

Valerio Varesi e la copertina del suo libro

Un anticipo della trama…

Questo progetto parte come spettacolo teatrale , ma come recita l’autore del libro Valerio Varesi – “LO STATO DI EBBREZZA” obbliga a ricordare cosa siamo stati e a chiederci cosa siamo diventati , un viaggio al termine della notte , nell’Italia degli ultimi trent’anni.

L’assenza della “Condivisione” nel suo senso più pieno, la ragione precipua di ogni umano decadimento. La tanto conclamata e perdurante attuale crisi economica è causa del fatto che per l’interesse di pochissimi, sono crollati degli imperi, si è bruciato un patrimonio accumulato con oculata dovizia, dalle passate generazioni dei “vecchi”, dagli anni dell’immediato dopoguerra e poi del boom, per poi, progressivamente, corrodersi, quanto più prepotenti emergevano esponenzialmente gli egoismi e gli appetiti, l’arrivismo a danno degli altri, il senso di sperpero, di godere ora finche` ci sono e domani si vedrà, di distorcere e volgere a proprio uso e consumo il senso filosofico alto del “carpe diem” e quindi di pensare solo al “nostro”, disinteressandoci di tutti e mettendo magari qualche bastone fra le ruote al prossimo, per assicurarci piena tranquillità.

Per conoscere fino in fondo la “morale” dello spettacolo “Stato di Ebbrezza”, occorre attendere le ore 21,00 di venerdì 1 ottobre quando andrà in scena l’anteprima.

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