Il presidente del soccorso Alpino Calabria Luca Franzese frena: “Avere buon senso di non mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri per una manciata di funghi”.
Dall’Ampollino all’Aspromonte l’odor dei funghi si avverte in Calabria. E tra i monti il brusio di provetti fungaioli, attrezzatissimi, girano instancabili tanto da dover attenzionare allarmi per i soccorsi, verso i quali si adoperano le guardie alpine con elicotteri e soccorsi speciali. Arrivano anche dalle regioni vicine i raccoglitori, Puglia e Campania, pur di recuperare un fagotto pieno di miceti. Ma a lanciare l’allarme sul pericolo della montagna è il Presidente del soccorso Alpino della Regione Calabria, Luca Franzese: “sono sette, con 13 fungaioli tratti in salvo- dice il Presidente- gli interventi attuati questa settimana. Operazioni molto onerose e della durata di più giorni, con personale volontario che spesso è costretto a pagarsi anche il carburante. L’invito –conclude- è ad avere buon senso e a non mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri per una manciata di funghi”.
Il porcino edulis un’eccellenza
Tra le tante varietà in Calabria spunta il porcino edulis che cresce in estate e autunno sia nei boschi di latifoglie che in quelli di aghifoglie. È la Calabria per eccellenza la conferma di un patrimonio che porta economia non solo a fine a sé stessa ma anche grazie all’indotto produttivo che gravita attorno a questa attività. La Sila ha tanto da offrire. La Calabria esporta i suoi funghi e sono di gran lunga, secondo esperti, superiori di qualità per le loro caratteristiche organolettiche a tante varietà della penisola.
Le normative della Regione Calabria
Se un tempo non occorrevano permessi particolari per la raccolta dei funghi oggi è buona norma essere in possesso del tesserino (dal costo variabile da 5 euro a più di 30 euro) con lo scopo di tutelare maggiormente la conservazione degli ecosistemi e del patrimonio naturale in genere. I luoghi favoriti con il clima particolare sono quelli particolarmente umidi, in questi posti la raccolta si può prolungare tutto l’anno.
La regione Calabria può stabilire limiti quantitativi o divieti alla raccolta. Anche differenziati per specie e per periodi temporali, più restrittivi rispetto a quelli che definisce la legge regionale. In tal caso il limite o divieto alla raccolta è reso pubblico ed esecutivo dalla Regione con opportuna cartellonistica posta in modo visibile nelle aree a rischio.