A Palermo “Italia 5 stelle” avvia la fase due del Movimento
ROMA – I 220 chilometri che separano Messina da Palermo sono gli stessi che, idealmente, segnano lo spartiacque tra la fase 1 e la fase 2 del Movimento 5 stelle.
Quattro anni e tre governi (Monti-Letta-Renzi) dopo, Beppe Grillo ha scelto nuovamente l’isola per lanciare la sfida finale all’esecutivo.
Il leader pentastellato, dopo l’impresa a nuoto nello Stretto del 2012, stavolta ha lasciato pinne e occhialini a casa ma sul palco del capoluogo ha rispolverato grinta e idee che consentirono alla sua, allora neonata, creatura politica di sorprendere il Paese entrando all’Assemblea regionale siciliana.
Il comico genovese innanzitutto ha spazzato via i recenti dubbi sulla leadership pentastellata, scricchiolante dopo la dolorosa scomparsa di Casaleggio, ideatore e fondatore del Movimento.
Ha ricompattato i membri dell’ormai pensionando direttorio, sconquassato da correnti interne che per un giorno sono finite in un angolino, e ha fornito alla base quelle certezze scalfite dal caos romano e dai casi Parma e Livorno.
La festa/convention del Movimento 5 stelle a Palermo arriva dopo un’estate infuocata per i grillini che sono passati in poco tempo dalla sorprendente conquista di amministrazioni locali come Roma e Torino alla prima, vera, crisi interna.
I problemi della giunta capitolina guidata da Virginia Raggi hanno dilatato la crepa che Grillo, dopo settimane di riflessione e ventilati passi di lato, si è deciso a richiudere.
La data del referendum sullo sfondo
Troppo vicino, del resto, il referendum sulle riforme costituzionali che potrebbe segnare la svolta non solo per il Governo Renzi ma anche per lo stesso Movimento 5 stelle.
A 48 ore dall’annuncio della data della consultazione popolare sulle riforme costituzionali, attesa nel Consiglio dei ministri di domani, Grillo ha colto la palla al balzo per lanciare l’assalto definitivo dei cinque stelle a Palazzo Chigi.
Ora resta da capire chi sarà la testa di ponte del Movimento che da forza politica di lotta punta ad essere forza di governo. Il nuovo triumvirato Di Battista-Di Maio-Casaleggio junior, insieme sul palco di Palermo nel gran finale, è più di un indizio.
Perché proprio uno dei protagonisti della campagna referendaria per il “No” al “pacchetto Boschi”, Alessandro Di Battista, potrebbe essere il candidato premier. Se la giocherà con Di Maio, che l’ultima analisi di SWG dà in cima alle preferenze della base grillina.
Intanto dalla Sicilia, quattro anni dopo la traversata che aprì le porte di Palazzo dei Normanni, Grillo rilancia il Movimento e alza l’asticella dell’obiettivo politico. Renzi, alle prese con l’esclusione dal vertice di Berlino, è avvisato.