Al 3° Congresso regionale dei Consulenti del Lavoro della Calabria testimonial il sindaco che contrastò la mafia
«Rifarei tutto, lo devo ai miei figli e ai figli della Calabria». La forte testimonianza di Antonino Bartuccio, l’ex sindaco di Rizziconi che ha fatto la guerra alla mafia e che oggi vive sotto scorta, rappresenta l’emblema del III Congresso regionale del lavoro, un’iniziativa nazionale dei Consulenti del Lavoro in programma fino al 24 settembre a Reggio Calabria organizzata dal Consiglio Provinciale dell’Ordine. Dal palco del Teatro comunale “Francesco Cilea”, Antonino Bartuccio ha ripercorso la sua esperienza vissuta nei panni di testimone giustizia. Quando il Procuratore capo di Reggio, Federico Cafiero De Raho, gli comunicò che poteva scegliere se andare in una località protetta o rimanere in Calabria lui scelse di non abbandonare la sua terra e continuare a lavorare dove è nato. «La legalità non è moda che serve per apparire – ha dichiarato Antonino Bartuccio -. Per viverla bisogna ripudiare soprusi, arroganza e tracotanza, è necessario semplicemente fare ciò che è giusto e se tutti lo facessimo ogni giorno non saremmo costretti ancora a parlare di ‘ndrangheta».
Al suo fianco sul palco l’uomo che non lo ha mai abbandonato, garantendo protezione a lui ed alla sua famiglia, il Procuratore De Raho, che senza nascondere la commozione di rincontrarlo, davanti ad un pubblico numerosissimo, ha espresso la soddisfazione di avere accanto un «modello, un esempio, perché per sovvertire l’andamento di questo territorio – ha detto il Capo della Procura reggina – non sono sufficienti solo gli arresti e l’intervento della magistratura, ma bisogna indicare ai propri figli la strada da seguire raccontandogli di quanto la libertà e la dignità siano valori assai più preziosi della ricchezza. L’etica è fondamentale in ogni professione, specie in quella dei Consulenti del Lavoro che hanno un ruolo strategico per il buon andamento della legalità all’interno delle imprese e, di conseguenza, dell’economia della regione». “La legalità è legata a doppio filo con l’etica del lavoro, che rappresenta il futuro della nostra professione”, ha commentato Marina Elvira Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei CdL, sintetizzando i cinque elementi essenziali che la caratterizzano: «Primo: la competenza. Perché – ha spiegato la Presidente Calderone – non si può pensare che la sfida globale dell’economia possa essere giocata senza un processo di formazione continua. Il sapere professionale è in divenire e non si cristallizza al momento dell’iscrizione all’Ordine. Secondo: la legalità. E’ una scelta di campo che fa la differenza sul mercato. Terzo: assistenza e consulenza strategica. Offrire il proprio contributo alle imprese in difficoltà. Quarto: innovazione. Il comparto giuridico/economico ha una percentuale maggiore di innovazione in questa categoria professionale che è particolarmente propensa all’adattabilità. Quinto: indipendenza. Che vuol dire libertà dei professionisti ad esercitare le proprie scelte».
A fornire un contributo al Congresso attraverso un video messaggio anche il Vice Presidente della Camera dei deputati Simone Baldelli: «I Consulenti del Lavoro sono fondamentali anche in materia di previdenza e risoluzione del contenzioso. Il legislatore non deve essere schizofrenico e deve ascoltare di più chi sul campo si impegna ed ha il polso della situazione. In tal senso i Consulenti del Lavoro sono l’emblema di come si possano dare contributi positivi e propositivi». È poi Cesare Damiano, Presidente Commissione Lavoro della Camera, a porgere il proprio saluto ai Congressisti con un secondo video messaggio: «Occorre uniformare le fonti che forniscono i dati sul lavoro. Quelli dell’Inps indicano un trend negativo riguardo i contratti a tempo indeterminato, in calo del 34%, mentre c’è un incremento delle assunzioni nelle forme precarie. Il crollo coincide con la fine degli incentivi favorevoli del 2015». «Abbiamo incontrato imprese, scuole, associazioni datoriali e con Confcommercio abbiamo siglato un protocollo d’intesa in merito alla divulgazione del sistema che il Consiglio Nazionale ha portato avanti con il Ministero del Lavoro- ha spiegato Flaviana Tuzzo, Presidente dell’Ordine dei CdL di Reggio Calabria – un sistema che premia le aziende virtuose. È Rosario De Luca, Presidente Fondazione Studi del C.N.O, a rispondere: “Fin quando l’Italia non si doterà di una politica economica rivolta prima di tutti agli imprenditori sarà difficile che il sistema-lavoro possa funzionare”.