Vicina l’intesa con le Regioni per il riordino del settore: accordo il 20 ottobre?
ROMA – Via le slot da bar e tabaccherie, stop al gioco d’azzardo negli esercizi generalisti secondari come edicole e alberghi, riduzione del 30% del tempo a disposizione dei giocatori e innalzamento della qualità dei punti gioco.
Il Governo dichiara guerra al gioco d’azzardo e rilancia i quattro punti cardine della sua azione contro la ludopatia alle Regioni nel tavolo sul riordino del settore, previsto dalla legge di stabilità 2016.
La bozza è piaciuta agli enti locali e la “promessa” è quella di chiudere entro il 20 ottobre, quando è in calendario la prossima Conferenza Unificata che dovrebbe approvare definitivamente l’intesa.
Si registrano dunque passi in avanti per il riordino dei giochi pubblici sul territorio affrontato nel corso dell’ultima Conferenza Unificata.
Presente alla seduta il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, che al termine in una nota ha tracciato la linea dell’esecutivo: «Confermiamo la volontà di eliminare l’offerta di gioco negli esercizi generalisti secondari e di accelerare i tempi della riduzione di almeno il 30% delle Awp (le new slot, ndr) a cominciare dai pubblici esercizi e dalle rivendite di tabacchi».
L’accordo tra Governo ed enti locali non resta però facile, come riporta Agipronews.
L’esecutivo deve infatti tenere conto dei regolamenti approvati di recenti da numerosi enti locali, che tendono i a limitare autonomamente l’offerta di gioco, sia con restrizioni di orario, sia con il cosiddetto distanziometro, cioè il criterio che vieta la presenza di sale giochi entro una certa distanza da punti sensibili (scuole, parchi, strutture frequentate da giovani, ecc.).
Nello specifico, la questione delle distanze, secondo Baretta «potrebbe trovare una soluzione nella individuazione di una certificazione di doppio livello che tenga conto delle normative già decise dagli Enti locali. Per questi motivi ho chiesto al Presidente della Conferenza di calendarizzare in maniera conclusiva il tema nella prossima seduta per raggiungere, come ci auguriamo e vogliamo, ad un’intesa».
In sostanza, spiega Agipronews, si tratterebbe di dividere i punti di gioco in due tipologie: nella prima, esente dal distanziometro, rientrerebbero i locali specializzati, provvisti di personale debitamente istruito, in grado cioè di dare garanzie sul piano della sicurezza e del controllo dei minori.
Nella seconda rientrerebbero i locali non specializzati, soggetti alle limitazioni. A margine della Conferenza Unificata, Baretta ha escluso un aumento del prelievo erariale sulle slot nella prossima legge di stabilità.
«Forse ci siamo. Con il Governo Renzi vale sempre il vecchio adagio “se non vedo non credo”. Ma una cosa è certa: il pressing delle Regioni, con la Lombardia capofila, sembrerebbe produrre effetti importanti» ha detto Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Città metropolitana della Lombardia e team leader della giunta in tema di ludopatie.