Gli esperti stimano che saranno colpiti sette milioni di italiani
ROMA – Giornate calde nelle ore centrali, con temperature più da fine estate che da inizio autunno, e notti con la colonnina in picchiata. Ora un’ondata improvvisa di freddo alle porte, con le temperature che secondo i metereologi dovrebbero scendere di almeno dieci gradi in gran parte del Paese. Le “stravaganze” meteo e gli sbalzi di temperatura sono stati il terreno ideale per le prime forme para-influenzali.
Secondo l’Osservatorio influenza (www.osservatorioinfluenza.it) in questi giorni migliaia di italiani si sono trovati a letto con febbre e disturbi respiratori e gastrointestinali. Un anticipo della stagione influenzale vera e propria, che si preannuncia più contagiosa rispetto all’anno scorso.
Il motivo individuato dagli esperti è che l’influenza 2016 si diffonderà grazie a tre virus: l’H1n1 che arriva dalla California e che è in circolazione dal 2009, cui si sommano due nuove varianti in arrivo dall’Asia e dall’Australia. Saranno proprio questi ultimi due a causare almeno sette milioni di casi di influenza in Italia secondo le ultime stime.
E visto che ottobre è il mese in cui cominciano le vaccinazioni per gli esperti è bene giocare d’anticipo e, soprattutto, prevenire con la vaccinazione, in particolare per i soggetti a rischio.
soprattutto per i soggetti a rischio iniziare a pensare alla vaccinazione, che partirà come ogni anno da ottobre.
«Vaccinazione che va raccomandata a tutti, non solo alle categorie più a rischio, in modo da migliorare la copertura» sottolinea l’Osservatorio Influenza. Gli esperti suggeriscono inoltre di estendere la vaccinazione contro l’influenza anche alle donne in gravidanza durante il secondo o terzo trimestre, viste le possibili serie complicanze in caso di influenza sia per la madre, sia per il nascituro.
«Alcuni studi hanno inoltre dimostrato che la vaccinazione anti influenzale, fatta dalla mamma in gravidanza, protegga anche il bambino, soprattutto nei primi quattro mesi di vita, dal rischio di contrarre la malattia» aggiungono gli esperti dell’Osservatorio.
«È noto inoltre il ruolo di “untore” del bambino nella comunità: non avendo la storia delle precedenti influenze, i piccoli sono più suscettibili alla malattia che poi trasmettono ai propri familiari. Inoltre per i bambini l’influenza può determinare complicanze e nei primi anni di vita molte ospedalizzazioni».
È per questo che gli esperti consigliano l’immunizzazione anche dei bambini sani dell’età prescolare, come da anni viene già fatto in altri Paesi, come il Regno Unito.