Il Codacons attacca: i conti non tornano
ROMA – Non arrivano a un miliardo di euro gli introiti versati nelle casse erariali dai contribuenti attraverso la prima maxi-rata del canone Rai, inserita nella bolletta della luce di luglio/agosto.
I conti non tornano, dunque, come risulta dai dati del Ministero dell’economia nell’aggiornamento del fabbisogno statale. L’obiettivo dichiarato dell’Agenzia delle Entrate era di arrivare a 2 miliardi (500 milioni in più rispetto al gettito 2015).
«Un dato molto lontano dagli 1,3 miliardi di euro preventivati e che sarebbero dovuti entrare nelle tasche della rete attraverso la prima rata» spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
«Il canone Rai si conferma così la tassa più odiata dagli italiani, e la scelta di inserire il balzello in bolletta non sta dando i risultati sperati, ma anzi sta producendo l’effetto opposto. Gli utenti vivono questa rivoluzione come un abuso ingiusto, l’evasione prosegue e i cittadini si stanno ribellando all’imposizione del canone in bolletta, come risulta dai deludenti dati sugli incassi» aggiunge Rienzi.
«Il Governo avrebbe fatto meglio a prevedere, assieme all’inserimento del canone nelle fatture della luce, l’eliminazione o una drastica riduzione della pubblicità sui canali Rai, in modo da equilibrare una situazione totalmente sproporzionata, che vede i cittadini costretti al pagamento di una imposta medievale a anacronistica» conclude Rienzi.