Yemen: aprono le scuole, UNICEF lancia allarme per i bambini


A causa delle violenze oltre 350mila bambini non hanno completato il percorso scolastico

 L'UNICEF stima che 2.108 scuole non sono utilizzabili
L’UNICEF stima che 2.108 scuole non sono utilizzabili

ROMA – Con l’apertura delle scuole questa settimana in Yemen, l’UNICEF chiede a tutte le parti in conflitto di proteggere le scuole. In Yemen, da quando si è intensificato il conflitto (dal marzo 2015) l’UNICEF stima che 2.108 scuole in tutto il paese non possano più essere utilizzate, o perché distrutte o danneggiate, o perché ospitano famiglie sfollate o perché vengono utilizzate per scopi militari. A causa delle violenze e della chiusura delle scuole, oltre 350.000 bambini non hanno potuto completare il proprio percorso scolastico l’anno scorso. Il numero totale di bambini che non vanno a scuola in Yemen è arrivato ad oltre 2 milioni. “I bambini che non vanno a scuola rischiano di essere reclutati per combattere” ha dichiarato Julien Harneis, Rappresentante UNICEF in Yemen. Dal marzo 2015, 1.210 bambini, anche di 8 anni, sono stati reclutati per combattere.

“I bambini sono stati uccisi lungo la strada o mentre erano a scuola”, ha dichiarato Julien Harneis, Rappresentante UNICEF in Yemen. “Le parti in conflitto dovrebbero tenere i bambini e le scuole al sicuro per dare loro la possibilità di ricevere un‘istruzione.”

L’UNICEF sta supportando la campagna Back to School per garantire opportunità di apprendimento ai bambini. La campagna comprende: supporto per ripristinare 700 scuole danneggiate, materiali scolastici, di cancelleria, zaini, corsi di formazione per gli insegnanti per dare sostegno psicologico agli studenti per affrontare gli orrori del conflitto. Negli ultimi 18 mesi, l’UNICEF ha raggiunto oltre 575.000 scuole con materiali scolastici e supporto psicologico e ha lavorato con i suoi partner per garantire supporto ad oltre 600.000 studenti per sostenere gli esami.

Allarme anche per la situazione sanitaria: in Yemen il numero dei bambini che rischiano di essere colpiti da qualche malattia è preoccupante: 2,5 milioni di bambini sono a rischio di diarrea, 1,3 milioni a rischio di infezioni respiratorie gravi e 1,3 milioni sono malnutriti, 370.000 dei quali soffrono di malnutrizione acuta grave.

La settimana scorsa l’UNICEF ha portato a termine una campagna per raggiungere oltre 600.000 bambini sotto i 5 anni di età e oltre 180.000 donne in gravidanza o allattamento con kit sanitari e servizi nutrizionali che comprendevano vaccini, supplementi di vitamine, vermifughi, visite mediche per la malnutrizione, cure per le infezioni dei bambini e cure pre e post parto per le donne. Oltre 34.000 operatori sanitari sono stati supportati da 880 supervisori in tutti e 333 i distretti dell’Yemen con l’ausilio di oltre 10.000 veicoli e altri mezzi come motociclette, asini o percorrendo a piedi lunghe distanze per raggiungere i bambini e le donne negli angoli più remoti del paese.

L’UNICEF sta potenziando la sua risposta, ma i bisogni umanitari sono enormi. Da gennaio, l’UNICEF ha sostenuto la vaccinazione di oltre 4,6 milioni di bambini contro la polio, il trattamento di oltre 133.000 bambini contro malnutrizione acuta grave e più di 168.000 donne in gravidanza e allattamento hanno ricevuto supporto durante e dopo la gravidanza.