Gli esperti: con iniettabili di nuova generazione è possibile ottenere risultati duraturi e naturali
ROMA – Aumentano gli italiani che ritoccano le labbra per averle più carnose ricorrendo alle tecniche più diffuse: da quelle che hanno un effetto limitato nel tempo, con la medicina estetica, alle soluzioni chirurgiche permanenti.
Di alternative, e di possibili conseguenze, ne ha parlato Raffaele Rauso, chirurgo plastico di “ChirurgiadellaBellezza” insieme con Pierfrancesco Bove, ad Agorà, congresso di medicina estetica organizzato nei giorni scorsi a Milano. Ecco quindi alcune cose poco conosciute sull’aumento della labbra.
1) Oggi sono disponibili iniettabili che permettono di ottenere risultati duraturi (fino a un anno e mezzo) e naturali. «I filler riassorbibili sono la soluzione più efficace per aumentare le labbra: hanno una durata limitata nel tempo, e consentono di tornare come si era prima se il risultato non piace. Se anni fa il risultato durava all’incirca tre mesi, con il tempo si è andati via via modificando la formulazione e, da un paio di anni, sono disponibili nuovi filler in cui l’effetto dell’acido ialuronico dura più di un anno, con un risultato migliore. Dopo l’iniezione si può avere un edema transitorio che dura 24/48 ore e si può coprire con il trucco» afferma Rauso.
2) Le cosiddette labbra a canotto si possono sgonfiare con la chirurgia. Si tratta di una richiesta che arriva ai chirurghi anche sulla scia di notizie che riguardano celebrità, come Nina Moric o Francesca Neri, che hanno deciso di rioperarsi. Ma ci sono molti problemi da considerare. «Esistono pazienti trattate con filler permanenti, il cui uso per le labbra è considerato off label dal ‘92. I problemi possono insorgere da 6 mesi a 20 anni dopo l’iniezione – dice ancora Rauso -. Eliminare il filler permanente è possibile, ma complicato dal punto di vista chirurgico e con un post operatorio abbastanza impegnativo. L’intervento si esegue in day hospital con sedazione e in seguito, per un mese, è visibile l’edema e i punti di sutura che, sulle labbra, portano una serie di problemi. Almeno per le prime tre settimane dopo l’operazione bisogna stare attenti a non ridere eccessivamente, per non far saltare i punti, e può essere necessario fare fisioterapia per ridurre la tensione cicatriziale nei primi mesi post operatori. Per molte, l’unico periodo in cui assentarsi così tanto dalla vita sociale è l’estate, ma è sconsigliato eseguire l’intervento in questa stagione perché l’edema verrebbe esacerbato dal caldo e la disidratazione legata all’esposizione solare inficia il processo di cicatrizzazione post operatorio. Per questo molte pazienti rinunciano a operarsi».
3) Chi vuole una soluzione definitiva per aumentare il volume delle labbra ha tre alternative. «È possibile inserire una protesi nelle labbra: il risultato estetico è buono, ma, poiché la protesi viene posizionata direttamente tra mucosa e muscolo c’è la certezza che, al tatto, si senta. Un’alternativa è l’innesto dermoadiposo che consente un aumento volumetrico utilizzando tessuto proprio. Tuttavia è consigliabile farlo solo se sul proprio corpo è già presente una cicatrice, oppure se la paziente ha programmato un intervento chirurgico che determini delle cicatrici (lifting facciale, mastopessi, addominoplastica, etc). Terza possibilità è il lipofilling: si trapianta grasso della paziente e lo si infiltra nelle labbra. C’è però il problema di un’alta percentuale di riassorbimento dovuta alla peculiare anatomia di quest’area; quindi, per avere un risultato definitivo accettabile, bisogna iniettare tre volte quello che poi resterà. E, nel primo periodo, si avranno delle labbra esagerate».
4) Per far sembrare le labbra più grandi, a volte basta un “lip lift”. «Sollevando i tessuti è possibile mantenere volume ricompattandolo senza inserire materiale estraneo. I risultati estetici sono buoni, ma bisogna considerare che ci sono delle cicatrici» dicono gli specialisti.
5) Attenzione agli eccessi. La tendenza ad aumentare il volume delle labbra è diffusa tra le donne di tutte le età, ma a volte si riscontrano risultati poco naturali. «Alcune pazienti dopo una prima “punturina” per dare un po’ di volume sono lusingate dai complimenti che ricevono e pensano che, aumentando la quantità di filler iniettato, saranno ancora più belle. Si innesca così un meccanismo che porta a eccedere: è importante trovare un medico serio, capace di dire basta ai risultati troppo artificiosi» concludono Rauso e Bove.