Lo ha assicurato il ministro dell’Interno al question time alla Camera
ROMA – Non ci sarà alcuna possibilità di accesso da parte dei profughi ai servizi sociali erogati dai comuni, già con difficoltà, ai propri cittadini.
«Mai nessun profugo precederà un italiano nell’erogazione dei servizi che gli enti e le istituzioni italiane devono agli italiani». I
Il ministro dell’Interno Alfano ha risposto così al question time alla Camera dei deputati in merito alle preoccupazioni dei sindaci emerse in questi giorni.
«Tengo a precisare che l’iscrizione e le variazioni nei registri anagrafici sono previste per i soli cittadini stranieri, regolarmente residenti in Italia, in possesso di un regolare permesso di soggiorno e per i richiedenti asilo ospitati nei centri di accoglienza, per i quali il Centro rappresenta il luogo di dimora abituale ai fini della iscrizione cui ho fatto riferimento. Quindi non c’è nessuna, nessuna, nessuna innovazione rispetto a quanto disposto dal testo unico dell’immigrazione» ha sottolineato Alfano.
Nel corso del questione time Alfano ha illustrato anche i dati sui controlli effettuati nel distretto di Prato: nell’ultimo triennio, con il coordinamento del gruppo interforze o della regione Toscana, sono stati oltre seimila.
«L’aumento esponenziale dell’attività ispettiva – ha osservato il ministro – ha consentito di far emergere consistenti sacche di irregolarità e criticità».
«Negli anni 2015 e 2016 – ha aggiunto – i reparti della Guardia di finanza hanno effettuato 258 interventi ispettivi nei confronti di ditte individuali e società riconducibili a soggetti di etnia cinese, facendo emergere una evasione di imposte per un importo complessivo di circa 30 milioni di euro».
Circa 400 sono state le violazioni di natura penale e di più di 300 gli illeciti amministrativi accertati nelle attività di contrasto alle illegalità del money transfer.
In un’indagine conoscitiva sulla realtà pratese, ha riferito Alfano, la Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo «ha definito il sistema dei controlli attuati in quell’area un modello efficace da valutare in sede nazionale».