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Coldiretti, soluzione per lo sblocco della blue tongue

soluzione sblocco della blue tongue
soluzione dello sblocco della blue tongue

Coldiretti scrive a Fatarella  Direttore Generale Dipartimento Salute

La mancata movimentazione dei bovini, in particolare da carne, sta causando gravi problemi agli allevatori. Infatti sono costretti a ritardare il rientro dalla transumanza poiché il mercato dei vitelli destinati all’ingrasso è al collasso a causa del perdurare del blocco della movimentazione imposto dalle misure di restrizione conseguenti alla Blue Tongue e conseguentemente, non si possono vendere fuori dalla Calabria i vitelli nati nella regione.

“Un problema non di poco conto” – afferma Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – che scrive al Direttore Generale del Dipartimento Salute dr. Riccardo Fatarella e al Presidente Mario Oliverio.  Nella lettera Molinaro propone la soluzione alla problematica poiché  – dichiara –  “è a portata di mano”. Sappiamo, si legge nella comunicazione, che sono in fase avanzata , la sottoscrizione di specifici Protocolli con le regioni Puglia, Veneto e Basilicata, tali da consentire la movimentazione e sbloccare una situazione che sta causando notevoli danni economici e sociali al comparto, oltre ad incidere sul benessere animale.

A tal proposito, sono già stati presi i dovuti contatti con le ASL di competenza. “Una concreta possibilità che non possiamo lasciarci sfuggire – insiste – pertanto chiediamo in virtù di un evidente interesse pubblico, di velocizzare il percorso autorizzatorio dei protocolli, che possono aiutare a risolvere la problematica. Il comparto bovino in particolare quello da carne ,  – ricorda – basa la propria economia sulla vendita dei vitelli da ristallo nei centri di ingrasso della penisola, in particolare Puglia, Veneto e Basilicata e la mancanza di disponibilità del vaccino per il Sierotipo2 degli animali appartenenti alle specie sensibili non consente, la libera movimentazione dei capi. Aspettare ancora – chiosa – serve solo ad accentuare la riduzione allo stremo delle aziende zootecniche.

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