L’Unicef: almeno 22 bambini e 6 insegnanti morti nella provincia di Idlib
ROMA – Sarebbero almeno 22 gli studenti e 6 gli insegnanti morti ad Hass, nella provincia nord-occidentale di Idlib, in Siria, dopo ripetuti attacchi nelle vicinanze della loro scuola.
Ad affermarlo è l’Unicef che parla di «una tragedia. Un oltraggio e se si trattasse di un’azione deliberata anche un crimine di guerra».
«Questo attacco ad una scuola, che potrebbe essere quello con il più alto numero di morti da quando la guerra è iniziata cinque anni fa, rappresenta soltanto l’ultima atrocità» afferma Anthony Lake, Direttore generale dell’Unicef.
«Fino a che punto dovrà arrivare questo livello di barbarie perché l’indignazione del mondo possa porre fine a tutto questo?» aggiunge.
La notizia della strage nella scuola di Hass era stata rilanciata anche dagli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani mentre la tv di stato siriana ha parlato di un’operazione a Hass nella quale sono stati uccisi diversi «terroristi».
Appena tre giorni fa un’altra organizzazione internazionale, Save The Children, aveva lanciato l’allarme sull’utilizzo delle bombe a grappolo nel conflitto siriano, che avrebbero ucciso in appena due settimane 136 bambini ferendone altri 387.
Secondo le testimonianze di operatori umanitari e dei medici ancora presenti nell’area, nel corso degli ultimi mesi ne sarebbe stato fatto ampio uso nell’area orientale di Aleppo.
«L’impatto delle bombe a grappolo sui corpi dei bambini, infatti, può essere devastante: una bomba di piccole dimensioni che colpisce a distanza ravvicinata può causare gravi fratture ossee, provocare la cecità o addirittura mutilarlo gravemente» spiega Save The Children.