Prevenzione: al via la campagna dell’Aiom “Con le sigarette… meglio smettere 2.0”
ROMA – Un italiano su due inizia a fumare prima dei 18 anni. I fumatori italiani rappresentano il 22% della popolazione con più di 15 anni (il 27,3% degli uomini e il 17,2% delle donne).
Più della metà (il 51%) consuma fino a 15 sigarette al giorno e l’età media in cui si comincia è di 17,9 anni. Gli studenti del nostro Paese sono i più tabagisti d’Europa e il 37% ha acceso almeno una “bionda” nell’ultimo mese.
E ancora: sette giovani su 10 sostengono di aver cominciato per imitare gli amici e i compagni di classe. Il 7% lo ha fatto per sentirsi più grande, il 6% perché influenzato negativamente da genitori o parenti a loro volta tabagisti.
Per cercare di limitare il più possibile questo stile di vita cosi scorretto l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) lancia la seconda edizione della campagna educazionale “Con le sigarette…Meglio Smettere 2.0”.
Nell’ambito della campagna gli oncologi andranno nelle scuole medie inferiori e superiori per spiegare ai ragazzi tutti i pericoli per il benessere che derivano dal consumo di prodotti a base di tabacco.
Verrà distribuito materiale informativo, realizzata attività di formazione degli insegnanti e, soprattutto, verrà condotta una grande campagna sui social media, dove, fra l’altro, sarà indetto un concorso per la migliore foto realizzata contro il fumo.
Flavia Pennetta, protagonista lo scorso anno di uno spot anti fumo, sarà di nuovo la testimonial del progetto e verrà affiancata dall’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri.
«Anche una singola sigaretta, magari accesa per gioco, può essere “fatale” e condannare una persona ad un vizio che dura tutta la vita» afferma Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM.
«Come tutte le dipendenze anche quella da nicotina diventa più forte con il passare degli anni. Il fumo è un fattore di rischio oncologico importante che solo nel nostro Paese provoca 100mila nuovi tumori l’anno. La prevenzione deve quindi cominciare dai giovanissimi» aggiunge.
Con la nostra campagna vogliamo convincerli a non iniziare mai oppure a buttare via immediatamente il pacchetto. C’è anche troppa ignoranza e sottovalutazione dei reali rischi per la salute. Uno studente su due è convinto che fumare provochi solo febbre, tosse e mal di stomaco» conclude Pinto.