Oltre 200 repliche registrate in giornata. Non ci sono dispersi
ROMA – È stata una giornata da incubo nell’Italia centrale, cominciata di buon’ora, erano le 7:40, quando la terra ha tremato in maniera così forte come non avveniva dal 1980 in Irpinia.
La scossa di magnitudo 6.5 gradi della scala Richter, dopo un’iniziale sovrastima a 7.1 gradi e un successivo declassamento a 6.1, ha messo in ginocchio le stesse aree già colpite duramente appena cinque giorni prima.
Mercoledì, infatti, la terra aveva tremato per due volte nell’arco di due ore provocando numerosi crolli in una vasta area a cavallo tra Umbria, Marche e Alto Lazio.
La stessa già colpita il 24 agosto, segnale che la sequenza apertasi nella faglia appenninica poco più di due mesi fa continua a seminare paura e distruzione. E potrebbe continuare a farlo di nuovo, come hanno spiegato gli esperti.
Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita, Preci, Norcia (dove sono crollate la Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea) sono i nomi di alcuni dei borghi più colpiti dal sisma.
Considerata la potenza del terremoto, tra i più forti degli ultimi 110 anni e superiore per magnitudo anche a quello de L’Aquila, è un mezzo miracolo che non si contano vittime.
Ci sono stati diversi feriti, trasportati negli ospedali di Umbria e Marche, ma non risultano dispersi come hanno spiegato le autorità di Protezione Civile mentre gli sfollati sono migliaia.
La terra non ha smesso di tremare per tutto il giorno. Dopo la scossa delle 7:40 sono stati localizzati circa 200 eventi sismici nella zona al confine tra Marche e Umbria.
“L’area interessata dalle repliche (aftershocks) del terremoto di questa mattina comprende un settore che si estende per circa 30 km, da Accumoli a sud fino a Visso a nord. Riprende quindi la parte settentrionale del sistema di faglie che si era attivato con il terremoto del 24 agosto e interessa anche la parte meridionale della struttura attivata il 26 ottobre” spiega l’INGV in una nota. “Fino a questo momento il terremoto di questa mattina risulta l’evento più forte della sequenza iniziata con il terremoto del 24 agosto di magnitudo 6.0” aggiunge l’Istituto.
L’INGV ha realizzato anche il video dell’animazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto di stamani, disponibile a questo link.
Si temono almeno centomila sfollati nelle zone colpite
Il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, nel pomeriggio si sono recati a Norcia mentre domani alle 17 è in programma un Consiglio dei ministri straordinario.
Il premier Renzi ha spiegato oggi che se ci sarà bisogno di ritoccare le cifre per la ricostruzione l’Italia non starà troppo a guardare i vincoli di bilancio imposti da Bruxelles.
«Ricostruiremo tutto, non ci sono problemi di risorse» ha detto il presidente del Consiglio che ha poi lanciato anche un appello all’unità a tutte le forze politiche.
La preoccupazione principale dei soccorritori, nella prima fase dell’emergenza, riguarda però il numero degli sfollati. A Norcia sono circa 3mila. Nella cittadina umbra i danni sono stati ingenti sia al patrimonio artistico sia alle abitazioni.
Castelluccio di Norcia, piccolo borgo a poca distanza dall’epicentro, è stato praticamente raso al suolo e nella parte alta almeno il 60% degli edifici non esistono più. Castelluccio è anche irraggiungibile via terra a causa dei problemi alla viabilità conseguenza della forte scossa delle 7:40.
La situazione è critica anche nella Marche dove si registrano crolli in almeno cento comuni. Gli sfollati sono al momento circa 25mila ma il governatore della regione, Luca Ceriscioli, ha espresso il timore che nei prossimi giorni, concluse le verifiche di agibilità degli edifici, possano salire fino a 100mila.
Il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, oggi a più riprese ha spiegato che l’assistenza alle persone in loco non è possibile e che la soluzione migliore è lo spostamento verso le strutture alberghiere messe a disposizione nelle località costiere.
«Il fatto di spostarsi e trovare una sistemazione migliore non significa non tornare. Questa magnitudo 6.5 ha cambiato lo scenario, abbiamo bisogno di qualche ora per valutarlo» ha spiegato Curcio.
“Resta confermato l’obiettivo di trasferire al più presto i cittadini sulla costa o nelle regioni limitrofe per garantire loro una sistemazione adeguata. Contestualmente, si sta provvedendo alla prima assistenza – ad esempio attraverso lo spostamento e l’attivazione di cucine da campo – per chi dovrà trascorrere le prossime ore nelle zone colpite” si legge in una nota della Protezione Civile.
Riattivato il numero solidale 45500
A seguito della nuova scossa che stamattina ha interessato i territori dell’Italia centrale, già interessati dal terremoto del 24 agosto, è nuovamente attivo il numero solidale 45500 a sostegno delle popolazioni colpite.
Grazie al protocollo d’intesa esistente tra Dipartimento della Protezione Civile e operatori di telefonia fissa e mobile, tramite gli operatori Tim, Vodafone, Wind, H3G, Poste mobile e Fastweb è possibile donare due euro inviando un sms solidale o per gli operatori di linea fissa effettuando una chiamata al numero 45500.
I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.