Altre due forti scosse di magnitudo 4.2. Gli sfollati al momento sono 15mila
ROMA – È stata un’altra notte di paura, l’ennesima dal 24 agosto, per le zone dell’Italia centrale duramente colpite dalla sequenza sismica che sta interessando l’area appenninica tra Umbria e Marche.
La terra ha tremato nuovamente stamani alle 04:27, quando si è registrata una scossa di magnitudo 4.2 gradi della scala Richter, e ancora alle 08:05 con un’altra replica della stessa intensità.
L’epicentro è stato localizzato nella stessa area, tra Norcia, Preci e Castelsantangelo sul Nera, già duramente colpita ieri dalla forte scossa di magnitudo 6.5 di ieri.
A causa dei danni provocati dal terremoto più forte mai registrato dal 1980 a oggi, sono oltre quindicimila le persone che hanno passato la notte fuori dalle loro abitazioni, molte delle quali distrutte o inagibili.
Oltre cinquecento sono state trasferite in strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa tremila persone nella Regione Umbria e altre settemila nella regione Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale.
I dati, riferiti alla tarda serata di ieri, sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento fa sapere la Protezione Civile.
Rimangono, inoltre, tra gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto, oltre 1100 cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive, prevalentemente a San Benedetto del Tronto, presso le abitazioni del progetto C.A.S.E. nel comune dell’Aquila o nei MAP localizzati in altri comuni d’Abruzzo nonché nelle residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma.
Come ribadito a più riprese ieri dal Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, per il momento l’assistenza nei luoghi colpiti dal terremoto è impossibile.
“Le condizioni climatiche non consentono, infatti, di ipotizzare la realizzazione sul territorio di aree di accoglienza e si sta lavorando – già in queste ore – a un’assistenza alla popolazione delocalizzata, sulla costa tra Porto Sant’Elpidio e Civitanova per i Comuni marchigiani e sul Lago Trasimeno per i Comuni umbri” sottolinea la Protezione Civile in una nota.
Hanno trovato adeguata sistemazione anche i pazienti delle strutture sanitarie evacuate in via preventiva e anche gli ospedali sono tornati alla loro attività ordinaria. Per quanto riguarda i servizi essenziali, gran parte delle criticità evidenziate sono rientrate.
E anche se il terremoto ha interessato principalmente il nuovo versante umbro e marchigiano, la scossa è stata fortemente risentita anche nei territori già interessati dai terremoti del 24 agosto e del 26 ottobre.
Anche per questo, gli abitanti dei comuni di Accumoli e Arquata che ancora non lo avevano fatto, hanno optato per una sistemazione alternativa sulla costa.