Rinvio referendum: coro di “No” contro l’ipotesi


Da Palazzo Chigi alle opposizioni chiamate in causa da Alfano: tutti contrari all’idea

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha aperto all'ipotesi di un rinvio del referendum
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha aperto all’ipotesi di un rinvio del referendum

ROMA – Rinviare il referendum del 4 dicembre per non dividere il Paese alle prese con l’emergenza terremoto nel Centro Italia e permettere al Governo di concentrarsi sulla gestione della fase post sisma.

È questa l’ipotesi sulla quale da qualche ora si sta concentrando l’attenzione del mondo politico italiano, a poco meno di un mese dalla consultazione popolare sulle riforme costituzionali.

A lanciare il sasso nello stagno, oltre alle indiscrezioni di alcuni organi di stampa, è stato stamani il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a Rtl.

Il titolare del Viminale, chiamato in causa sull’ipotesi di rinvio del referendum, ha aperto all’idea lanciando però la palla nel campo dell’opposizione.

La proposta di rinvio non arriverà dall’esecutivo, «ma se una parte dell’opposizione fosse disponibile a valutare questa ipotesi sono convinto che sarebbe un gesto da prendere in altissima considerazione» ha detto Alfano.

Il titolare del Viminale ha chiamato in causa, in particolare, Forza Italia, ricordando che il partito azzurro era a Palazzo Chigi quando ci fu il terremoto de L’Aquila e dunque «conosce bene quanto diventi prioritario rispetto a tutto e quanto dal punto di vista dello spirito pubblico diventi difficile una campagna elettorale che separa un Paese che invece ha bisogno di essere unito».

Fonti di Governo hanno categoricamente smentito l’ipotesi del rinvio del referendum. Ne è dimostrazione, sottolineano le stesse fonti, l’agenda di Renzi che domani sera alle 21 sarà a una manifestazione di campagna elettorale per il “Sì” a Padova.

Netta contrarietà arriva anche da Forza Italia, per bocca di Renato Brunetta («ipotesi assurda e folle» l’ha definita) e Renato Toti, governatore della Liguria e consigliere politico di Berlusconi. “Tre Governi non eletti… Referendum da rinviare… voto delle Province cancellato: ma i cittadini hanno ancora diritto di dire la loro?” ha scritto su Facebook.

Toni simili a quelli utilizzati da Stefano Parisi, il manager ed ex candidato sindaco di Forza Italia alle ultime amministrative a Milano, che ha spiegato come «l’Italia non può più proseguire sulla strada dell’incertezza. Prima si vota e meglio è».