Agrumi italiani in Cina: concretizzare accordo siglato e via libera dall’Italia anche con treni e aerei
A Pechino si è svolto un incontro titolato “Understanding dynamics of Chinese and European fruit and vegetable trade” che offre importanti prospettive per gli agrumi italiani. E’ stato organizzato il 30 ottobre 2016 da Freshfel Europe e CIQA (Servizio ispezioni fitosanitarie cinese) per chiarire le opportunità e le problematiche relative agli scambi ortofrutticoli tra i due continenti.
Sono stati coinvolti sei paesi comunitari, cioè Italia, Belgio, Francia, Germania, Olanda e Polonia. La delegazione italiana costituita da CSO Italy, Assomela, Oranfrizer, Fruitimprese ha partecipato al confronto che ha consentito di presentare i sistemi produttivi di EU e Cina, i temi trattati sono stati soprattutto le modalità d’accesso ai mercati, le politiche fitosanitarie e i relativi requisiti richiesti, le politiche di sicurezza alimentare e i requisiti obbligatori, le specifiche procedure da attuare per l’importazione dei diversi prodotti. Per la Cina hanno partecipato importanti autorità, sono intervenuti Woo Huao direttore della Biosecurity Division dell’Amministrazione generale di supervisione della qualità, ispezione e quarantena della Repubblica Popolare Cinese, Jerome Lepeintre a capo della Sezione Agricoltura della delegazione Europea in Cina, Ms Li Li direttrice dell’Economic Crop Division del Ministero Agricoltura Cinese.
Salvo Laudani, presidente di Fruitimprese Sicilia e manager dell’impresa Oranfrizer leader italiana per la commercializzazione di agrumi, è intervenuto durante la sessione Businnes Case dedicata alle imprese e alle problematiche di scambio. Per l’export di agrumi dall’Italia Salvo Laudani ha chiesto che “l’accordo siglato a gennaio 2016 sia applicato già dalla campagna in corso per favorire e realizzare concretamente l’export di agrumi italiani già da questa stagione agrumaria, in futuro – ha proposto Laudani – chiediamo che sia inclusa la possibilità di effettuare il trasporto degli agrumi anche via aereo o treno, visto che attualmente è praticabile soltanto quello via nave; questo è fondamentale per garantire l’arrivo di un prodotto di qualità eccellente. Dal tavolo – sottolinea Laudani – è stata ribadita l’importanza di confrontarsi sulle norme che regolano la Food Safety in Europa, perché è complessa. Il dialogo aumenta la comprensione e contribuisce a creare un clima di fiducia. Per questo occorrerà rendere ancora più consapevoli e informati i cinesi della complessità delle nostre norme comunitarie in materia di sicurezza alimentare, sia per limitare la pressione durante i negoziati per l’esportazione di nuovi prodotti ortofrutticoli verso la Cina, sia per indicare agli esportatori cinesi quale è la via per entrare in Europa nel pieno rispetto delle regole, che valgono per tutti, produttori europei e non”.
Nonostante sia risaputo che l’importazione in Cina di ortofrutta dall’Europa continuerà a essere gestita con trattative bilaterali con ogni singolo paese, è emersa da parte dei partecipanti l’esigenza di una regia comunitaria a supporto dei negoziati con i vari stati aderenti alla Unione Europea.