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Sequenza sismica: dal 24 agosto oltre 23mila scosse

Norcia in ginocchio dopo il terremoto del 30 ottobre

Oltre 3700 repliche registrate solo dal 30 ottobre

L’impressionante sequenza sismica (www.ingv.it)

ROMA – Una sequenza sismica infinita, che dura ormai da settimane. E’ quella che sta interessando dallo scorso 24 agosto il Centro Italia e che non accenna a diminuire.

A poco più di una settimana dal terremoto di magnitudo M 6.5 la sequenza sismica continua e il numero complessivo di scosse è pari a circa 23.900.

Come sottolinea l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sono circa 682 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, 41 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e 5 quelli di magnitudo maggiore o uguale a 5 localizzati dalla Rete Sismica Nazionale.

Dopo l’evento del 30 ottobre, alle 07:40 ora italiana di magnitudo M 6.5, la sequenza sismica è proseguita e sono stati localizzati complessivamente oltre 3700 eventi sismici.

Nello specifico sono circa 335 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4 e 20 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV.

Il terremoto più forte delle ultime 48 ore è stato localizzato in provincia di Macerata il 6 novembre alle ore 04:19 italiane, di magnitudo 3.8, nei pressi di Pievebovigliana e Pieve Torina.

Gli sfollati nelle zone colpite dalla sequenza sismica sono oltre 30mila

In Umbria sono circa 5mila gli sfollati

Intanto sono circa 30.200 le persone assistite dal Servizio Nazionale della Protezione Civile in seguito alle forti scosse di terremoto che hanno colpito l’Italia centrale il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre.

In particolare, sono quasi 19mila gli assistiti in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc nel proprio comune. Novemila le persone accolte presso le strutture alberghiere lungo la costa adriatica e sul lago Trasimeno.

Circa 1.800 quelle ospitate in strutture ricettive distribuite sul territorio. Restano, infine, assistite in tende circa 400 persone, di cui appena una quarantina nel Lazio e le restanti in Umbria.

Nelle Marche sono oltre 22mila gli assistiti. Circa 13.900 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, oltre 800 in strutture ricettive sul territorio e circa 7.500 negli alberghi della costa.

In Umbria gli assistiti sono circa 4.800 di cui 366 in tenda, quasi 3.200 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e circa 200 in strutture ricettive sul territorio. Poco più di mille sono negli alberghi individuati in altre aree nella stessa Regione, sul lago Trasimeno.

Per quanto riguarda, invece, i cittadini del Lazio gli assistiti sono circa 750: un centinaio in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, una quarantina in tenda.

Le restanti persone hanno scelto di trasferirsi fuori regione. Quasi 500 negli alberghi della costa adriatica e un centinaio presso gli alloggi del piano CASE e MAP messi a disposizione in Abruzzo.

Proprio in Abruzzo, infine, sono circa 2.400 gli assistiti. Oltre 1.700 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, poco meno di 700 in strutture ricettive sul territorio.

Sms solidale al 45500: già raccolti 3 milioni di euro

Il numero per inviare l’Sms solidale

Prosegue intanto anche la raccolta fondi a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma in centro Italia attraverso il numero solidale 45500 riattivato, dopo la scossa del 30 ottobre, dal Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con gli operatori di telefonia fissa e mobile. Ad oggi sono stati raccolti 3.062.970 euro.

All’iniziativa partecipano, grazie a un protocollo d’intesa, gli operatori Tim, Vodafone, Wind, H3G, PosteMobile, Fastweb, CoopVoce, Tiscali Mobile, TWT, Uno Communications, CloudItalia, Convergenze. È possibile donare due euro inviando un sms solidale o, per gli operatori di linea fissa, effettuando una chiamata al numero 45500.

Il numero solidale 45500 nella prima fase di attivazione, dal 24 agosto al 9 ottobre, aveva già raccolto oltre 15 milioni di euro. Tutti i fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.

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