Le reazioni nel mondo dopo la vittoria del magnate alle presidenziali americane
ROMA – Si delineano all’orizzonte rapporti meno tesi, dopo l’escalation delle ultime settimane sulla crisi siriana, tra gli Stati Uniti e la Russia. L’elezione di Donald Trump alla presidenza americana è stata accolta con soddisfazione dall’omologo russo Vladimir Putin.
Nella lunga campagna elettorale americana il candidato repubblicano aveva espresso più volte la volontà e la speranza di riavvicinare le due superpotenze. La sua elezione, a scapito di Hillary Clinton che avrebbe proseguito in politica estera sulla linea tracciata da Barack Obama, apre dunque un nuovo scenario tra Mosca e Washington.
Il disgelo nella politica estera americana invocato da Trump nel suo primo discorso dopo l’ufficialità del trionfo ne è una riprova.
Putin, subito dopo aver appreso la notizia della vittoria di Trump, ha inviato un telegramma al tycoon nel quale ha sottilineato che il Cremlino è pronto a riprendere pienamente le relazioni con gli Stati Uniti.
«Sarà un percorso difficile dato il deterioramento in cui si trovano le nostre relazioni. Ma la Russia è pronta a far la sua parte e desidera ricostruire i rapporti a pieno titolo con gli Usa. Sono sicuro che il dialogo, basato sul rispetto reciproco, risponderà agli interessi dei nostri Paesi» ha aggiunto Putin.
Le reazioni al trionfo di Trump nel mondo non si discostano però molto da quelle italiane, con una divisione tra pro e contro il magnate americano.
In mezzo tanta diplomazia, come quella dell’Alto Commissario Ue, Federica Mogherini, che su Twitter ha scritto: “I legami tra Ue e Usa sono più profondi di qualsiasi cambiamento politico. Continueremo a lavorare insieme, riscoprendo la forza dell’Europa”.
Sempre a livello di istituzioni europee Donald Tusk e Jean Claude Juncker, rispettivamente presidente del Consiglio europeo e della Commissione, si sono congratulati con Trump. “Oggi è più importante che mai rafforzare le relazioni transatlantiche. Non dovremmo risparmiare alcuno sforzo per assicurare che i legami tra noi restino forti e duraturi” hanno scritto in una lettera congiunta.
Tusk e Juncker hanno anche invitato Trump a visitare l’Europa per un vertice Unione europea-Stati Uniti. Di tutt’altro tenore le dichiarazioni del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. «Con Trump presidente la relazione transatlantica diventerà più difficile» ha detto ai microfoni di Ard.
Cauto e deluso il presidente francese, Francois Hollande: «Il risultato delle elezioni americane apre un periodo di incertezza. Va affrontata con lucidità».
La Cancelliera tedesca Angela Merkel ha offerto la propria «stretta collaborazione» a Trump sottolineando che i due Paesi sono uniti da «valori comuni».
«Quella tra i nostri Paesi è una relazione speciale e resteremo partner stretti e vicini» sono state invece le parole del primo ministro britannico, Theresa May.
Si schiera nettamente a favore esultando per il successo di Trump la leader del Front National, Marine Le Pen: “Felicitazioni al nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al popolo americano, libero!” ha scritto su Twitter.
“L’elezione di Trump è una magnifica notizia. La democrazia è ancora viva” ha commentato su Facebook il primo ministro ungherese, Viktor Orban.
Dall’Europa al Medioriente, dove il premier israeliano Benyamin Netanyau, oltre a ricordare il forte legame tra Israele e Stati Uniti ha parlato di Trump come di «un amico sincero del nostro Stato». «Insieme continueremo a rafforzare l’alleanza tra i nostri Paesi. Agiremo insieme per portare sicurezza, stabilità e pace in questa regione» ha aggiunto.
Ha auspicato benefici per l’instabilità mediorientale anche il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan: «Auguro un futuro felice agli Stati Uniti, interpretando favorevolmente la scelta del popolo americano».
Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha auspicato «una nuova era nei rapporti tra i due Paesi con un rafforzamento delle relazioni di cooperazione a tutti i livelli» mentre il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha detto che i risultati delle elezioni Usa non avranno effetti sulle politiche di Teheran.