A New York arrestati trenta manifestanti
ROMA – Asciugate le lacrime, per gli americani anti Trump è l’ora della rabbia. L’elezione del candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, con la clamorosa sconfitta di Hillary Clinton, è stata mal digerita da parte dell’elettorato che si è riversato in piazza.
Alcune migliaia di cittadini si sono radunati in alcune delle principali città americane per protestate contro Trump e la sua elezione alla Casa Bianca.
Gli appelli all’unità della grande sconfitta, Hillary Clinton, e di Barack Obama sono caduti nel vuoto, almeno per chi ha scelto di scendere in strada da New York a Chicago.
«Ora dobbiamo fare il tifo per il successo di Trump per unire il Paese» aveva detto Obama subito dopo il risultato delle urne. «Dobbiamo accettare il risultato e guardare il futuro» erano state le parole della Clinton dopo aver rotto un silenzio durato ore.
In migliaia, però, hanno scelto di protestare al grido di “Not My President”. A Manhattan ci sono stati almeno trenta arresti: un corteo ha provato a raggiungere la Trump Tower sulla Fifth Avenue ma è stato bloccato dalla polizia. Proteste si registrano anche a Seattle, Portland, Oakland, San Francisco, Los Angeles, Boston, Filadelfia, Detroit e Austin.