Realizzato da un’azienda trentina aiuterà anche l’ambiente
ROMA – Presto alle immagini mozzafiato scattate o registrate dall’altro attraverso i droni si affiancheranno anche quelle sott’acqua, grazie ad ArcheoRov, il drone sottomarino realizzato da WitLab, il laboratorio innovativo che ha sede a Rovereto in Progetto Manifattura, l’incubatore green di Trentino Sviluppo.
ArcheoRov è il primo drone subacqueo comandato da remoto. Un’idea a basso costo, made in Italy, per esplorare fondali marini, laghi alpini, e santuari sommersi che promette nuove esperienze nell’ambito della fotografia, della ricerca scientifica e dell’intrattenimento.
Dalle foto dei fondali allo studio delle specie bentoniche, dall’esplorazione della barriera corallina per chi non ha il brevetto di sub fino al monitoraggio dell’inquinamento delle coste, il drone è un mezzo dedicato per specialisti e appassionati, altamente sofisticato, customizzabile e open source, che sarà venduto ad un prezzo concorrenziale.
«Abbiamo avuto le richieste più disparate», spiega Andrea Saiani, uno dei due ideatori. «Da hotel sul mare che vogliono usarlo per i clienti per esplorare scogliere e relitti, a biologi che studiano comportamenti di specie bentoniche, dagli archeologi che vogliono fare ricerche sui fondali senza spendere ore sott’acqua, specie in ambienti estremi, riducendo i costi e i rischi di missione, alle associazioni per la protezione dell’ambiente» aggiunge.
Tanti ovviamente i fotografi e videomaker specializzati sul mondo acquatico che scattano foto in movimento o fanno video di specie come delfini, lontre, polpi, mante. D’altronde il mercato è saturo di droni “consumer” volanti.
Ben pochi sono quelli sottomarini e spesso costano decine di migliaia di euro. E soprattutto non necessitano di patentini e nemmeno sono difficili da usare a causa delle regole della IATA, la Federazione internazionale dell’Aviazione.
ArcheoRov è inoltre amico dell’ambiente. «Il drone svolge un lavoro importante per la pulizia di fondali. Depositi di rifiuti, smaltimento illegale, sversamenti, possono essere facilmente individuati grazie ad ArcheoRov», spiega Emanuele Rocco, socio di Andrea.
«Uno strumento utilissimo per chi fa conservazione e si batte per un ambiente più pulito e la tutela delle specie marine. Per questo offriremo anche uno sconto alle associazioni ambientaliste interessate ad utilizzarlo per questi scopi» aggiunge.
Il drone, paradossalmente, nasce tra le montagne del Trentino. Esattamente da una richiesta del gruppo di archeologi trentini, Arc-Team di Cles, per esplorare i fondali dei laghi alpini e avere uno strumento avanzato subacqueo ad un prezzo accessibile.
Da qua l’idea di Emanuele Rocco e Andrea Saiani di WitLab di realizzare, insieme ad un gruppo di cinque studenti, un prodotto consumer da assemblare con facilità, acquistabile online.
ArcheoRov raggiunge una profondità di 100 metri, controllato comodamente da terra da un computer o tablet via una boa wifi opzionale. Grazie al sistema open, basato su due protocolli di hardware open.
OpenROV e BlueROV, amatori e addetti ai lavori potranno aggiungere strumenti come un PH tester, un termometro, scanner 3D di fondali e imbarcazioni, fotocamera ad alta definizione, sonar e via dicendo.
«Ognuno può trovare la sua configurazione ideale customizzando il prodotto come meglio preferisce», continua Emanuele Rocco. «Abbiamo creato un robot open-source solido e divertente, ad un prezzo concorrenziale, ma aperto ed adattabile ad usi molteplici».
Il prodotto sarà lanciato entro la fine dell’anno su una piattaforma di crowdfunding con un prezzo di lancio di 2500 euro. ArcheoRov ha dimensioni ridotte ed è facilmente trasportabile in un bagaglio dedicato (acquistabile separatamente).