Scandalo al Cremlino: avrebbe intascato una tangente da due milioni di dollari
ROMA – Uno scandalo corruzione fa tremare il Cremlino. Avrebbe intascato infatti una tangente da due milioni di dollari (circa 1,8 milioni di euro), il ministro dell’Economia, Alexei Ulyukayev, finito in manette oggi.
A rendere noto l’arresto dell’ex numero due della Banca centrale russa è stata la Commissione investigativa di Mosca.
Ulyukayev avrebbe intascato la maxi tangente nell’ambito del processo di acquisizione da 5 miliardi di dollari che il colosso petrolifero statale, Rosneft, sta negoziando con il produttore petrolifero Bashneft.
Il 60enne, in particolare, avrebbe ricevuto la mazzetta in cambio del via libera ministeriale al passaggio della metà delle azioni governative della Bashneft alla Rosneft, guidata da Igor Sechin, uomo ritenuto molto vicino alle stanze del potere russe.
Come riporta l’agenzia di stampa russa Tass, la portavoce del Comitato investigativo, Svetlana Petrenko, ha sottolineato che Ulyukayev è stato arrestato con i soldi in mano.
Il caso di corruzione da due milioni di dollari si riferisce alla «valutazione positiva data dal suo dicastero per permettere a Rosneft di completare l’accordo per l’acquisto del 50% delle quote del governo in Bashneft» ha aggiunto la Petrenko.
Come ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, il presidente russo Putin è stato immediatamente avvertito dell’arresto e segue da vicino l’evolversi della vicenda.
«Si tratta di gravi accuse», ha commentato Peskov.
Ulyukayev ora rischia una maxi multa (da 80 a 100 volte la cifra della tangente) e l’interdizione da alcuni incarichi. La legge russa prevede, in alternativa, da 8 a 15 anni di carcere con una multa di 70 volte la cifra della tangente.
Ulyukayev è il funzionario di più alto grado ad essere arrestato a mandato in corso dalla fine dell’Unione Sovietica.