L’Associazione dei bancari traccia il bilancio delle misure introdotte dall’inizio della crisi
ROMA – Aumentano i finanziamenti alle famiglie che risentono positivamente della ripresa del mercato degli acquisti delle abitazioni in Italia. In particolare, le nuove erogazioni di mutui hanno segnato un incremento del 38% nel periodo gennaio-settembre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015. Si registrano inoltre primi segnali di miglioramento dal lato degli investimenti.
In questa cornice generale, fa sapere l’Abi, l’associazione dei bancari, si sviluppa la settima edizione di Credito al Credito 2016 dedicata alle condizioni del mercato dei finanziamenti a famiglie e imprese nel nuovo contesto normativo e concorrenziale, e al complesso delle forme straordinarie di sostegno al credito attivate a partire del 2009.
Su questo ultimo aspetto, sulla base degli ultimi aggiornamenti, ammontano complessivamente a 139 miliardi di euro le quote di debito residuo sospese a Pmi e famiglie con le varie moratorie sulle rate dei finanziamenti.
Dal lato delle sole imprese, scendendo nel dettaglio, le banche italiane sono intervenute durante la crisi. L’attività di finanziamento ha risentito dei fattori negativi di domanda e del deterioramento della qualità del credito.
Ciò non ha impedito di portare avanti iniziative di grande rilievo, a partire dal primo Avviso comune per la sospensione delle rate e arrivando all’iniziativa attualmente in corso Accordo per il credito 2015.
Misure che hanno consentito la moratoria alle rate per 434.808 Pmi con un debito residuo di 125 miliardi di euro e una liquidità aggiuntiva messa a disposizione delle imprese per 24,7 miliardi.
A ciò vanno aggiunti i plafond previsti per le domande di finanziamento di Pmi in bonis che intendano effettuare investimenti in beni materiali e immateriali strumentali all’attività di impresa. Ad oggi si tratta di 21.397 Pmi per un controvalore erogato di 6,3 miliardi di euro.
Anche sul fronte delle famiglie le banche hanno avviato una serie di iniziative in collaborazione con interlocutori istituzionali ed Associazioni dei Consumatori. A partire dal Piano famiglie Abi del 2010 e proseguendo con le misure di sospensione rate mutui in corso, hanno interessato 186.618 famiglie e circa 14 miliardi di debito residuo sospeso;
Non solo moratorie però ma anche sostegno al credito come nel caso del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa che in base agli aggiornamenti relativi alla prima metà di novembre ha registrato 15.767 richieste di accesso per un controvalore di 1,8 miliardi di euro.
Il Fondo di garanzia per la casa controgarantito dallo Stato prevede il rilascio di garanzie a copertura del 50% della quota capitale dei mutui ipotecari (di importo fino a 250.000 euro) erogati per l’acquisto, o la ristrutturazione per l’accrescimento dell’efficienza energetica, degli immobili adibiti a prima casa, con priorità di accesso per le giovani coppie o ai nuclei famigliari monogenitoriali con figli minori, nonché di giovani con contratti di lavoro atipico con età inferiore a 35 anni.