La nave Bourbon Argos ha salvato 27 migranti al largo delle coste libiche: in 103 non ce l’hanno fatta
ROMA – Una nuova tragedia del mare al largo delle coste libiche si è verificata oggi con almeno 103 migranti che hanno perso la vita. Altri 27, gli unici sopravvissuti nel naufragio del barcone sul quale stavano cercando di attraversare il Mediterraneo, sono stati soccorsi e messi in salvo.
Il recupero dei migranti è stato effettuato dalla nave Bourbon Argos di Medici senza Frontiere. “I 27 uomini ora sulla #Argos erano su una barca con a bordo 130 persone. Loro sono gli unici sopravvissuti. Tragedia è INACCETTABILE!” scrive la ong su Twitter.
L’imbarcazione di Medici senza Frontiere attiva nel Canale di Sicilia ha recuperato anche sette corpi. La nuova tragedia arriva a tre giorni di distanza da un altro naufragio avvenuto a 30 chilometri dalle coste libiche in cui sono morti sei migranti.
Lo scorso 14 novembre l’Aquarius, una delle tre navi di ricerca e soccorso di Medici senza Frontiere, ha tratto invece in salvo altri 114 migranti che erano a bordo del gommone in difficoltà.
«Alcuni dei sopravvissuti ci hanno raccontato in seguito che il gommone aveva iniziato a imbarcare acqua non appena lasciate le coste libiche, intorno alle 2 del mattino. Abbiamo fatto il possibile, ma sei persone hanno perso la vita in questo tragico episodio» ha dichiarato Mathias Menge, coordinatore del team di soccorso in mare di “Sos Mediterranee”.
A bordo del gommone c’erano anche 24 minori, tra cui tre bambini di meno di cinque anni, e otto donne. Una volta a bordo, i team delle due organizzazioni umanitarie hanno attivato la procedura d’urgenza per far fronte al grande afflusso di feriti.
Per due di loro è stata necessaria l’evacuazione medica con elicottero. Si tratta di un bambino di 10 anni, recuperato mentre galleggiava con la testa in acqua, e della donna che viaggiava con lui, intossicata dalle emanazioni di cherosene.
Nel solo 2016, le équipe di Medici senza Frontiere delle tre navi Dignity I, Bourbon Argos e Aquarius hanno soccorso e preso a bordo 19.376 persone nel Mediterraneo Centrale. Nello stesso periodo, 4.271 persone sono morte lungo la stessa pericolosissima rotta.